mercoledì 16 febbraio 2011

Microsoft, violare la privacy per difendere la privacy

Dietro a questo gioco di parole, si nasconde un mutamento drastico nella azienda numero uno al mondo per quanto concerne la vendita dei sistemi operativi nel mondo.
All'incirca un anno fa, dato che ormai il fattore sicurezza è un problema che sta diventando di proporzioni molto grandi, l'azienda aveva imposto agli Internet Service Provider, di provvedere oltre a fornire ai propri clienti la connessione a Internet, alla loro sicurezza vigilando sui loro computer.
Questo ovviamente implicava il fatto che, ogni volta che i provider avesse sospettato una violazione in termini di sicurezza al computer del cliente, lo avrebbe dovuto comunicare subito, bloccando eventualmente l'accesso alla rete ai singoli computer.
Tuttavia giustamente, i dirigenti della azienda si sono accorti che il tentativo di difendere i computer dei propri clienti da eventuali pericoli presenti in rete, dall'altra parte diventava una palese violazione alla propria privacy.
Non esistono modi di difendere i computer, senza magari andare a intervenire in maniera eccessivamente presente, sulla loro funzionalità in rete.
La questione più grande in questo momento non è tanto capire che esiste un problema legato alla sicurezza della rete, questo ormai è un problema sentito un pò da tutti, dalle aziende che subiscono danni economici molto grandi per gli attacchi degli hacker o dei virus ai loro server, e dai privati.
Il problema e la vera sfida, è conciliare la sicurezza e la privacy dei dati dei computer dei clienti, perchè in questo momento privacy e sicurezza, sembrano essere due parole difficili da far convivere insieme.

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