giovedì 31 marzo 2011

Il gemellaggio Mozilla browser e Mac

Il mondo è bello perchè è estremamente vario e variegato, perdonatemi il gioco di parole, ora per gli amanti dell'informatica, ci sono due scuole di pensiero nette e precise, da una parte c'è chi propende per la diffusione dello standard di Microsoft, dicendo che comunque, la maggior parte dei programmi gira tramite questo standard, c'è un maggiore compatibilità.
Possiamo aggiungere a questi elementi un tocco di pigrizia tipicamente umana, se so usare una cosa che è costruita in un certo modo, perchè devo perdere tempo a imparare ad usare uno standard differente.
Usare una standard diverso, vuol dire necessariamente, dover aprire la mente ad apprendere cose nuove, a imparare percorsi mai usati.
Ma la scuola di pensiero degli amanti del Mac è altrettanto chiara, non esiste un prodotto o un sistema operativo migliore del Mac, e il " miracolo" creato da questa azienda, è stato quello di creare spesa intorno a un prodotto costoso.
Questa sera, parliamo di un browser che è una alternativa al conosciutissimo Safari, si chiama Camino, che in lingua spagnola significa percorso o per meglio dire strada.
Rende bene l'idea di quello che un browser fa, possiamo effettivamente paragonarlo a una strada nella quale il navigatore cerca segnali per trovare le informazioni che gli necessitano.
Nello specifico, si tratta di un browser studiato per Mac OSX basato su Mozilla, quindi da questo punto di vista, racchiude sicuramente caratteristiche di usabilità e semplicità del nostro ben più conosciuto Mozillone.
Non credo sia compito mio convincere gli amanti del Mac a provarlo, come sempre i miei post hanno il compito di rendere visibili delle alternative, la scelta è sempre vostra.
Vi lascio il link: www.caminobrowser.org





mercoledì 30 marzo 2011

Il fratellino di Internet Explorer: Avant Browser

Internet Explorer, è in assoluto il browser più usato, forse perchè commercialmente è associato al sistema operativo di Microsoft, forse perchè nel corso degli anni, la pigrizia del navigatore, il fatto che comunque la sua e azzurra, sia ormai parte integrante della nostra cultura del web, ci hanno molte volte e in maniera errata, portato a considerarlo l'unica alternativa.
Personalmente non ho nulla da dire a questo browser , risulta comunque funzionale alle mie esigenze di navigazione, le ultime versioni sono state migliorate, inserendo all'interno del browser stesso, nuove funzioni.
Tuttavia devo anche dire ed è un mio parere personale, che non mi hai mai entusiasmato, per il semplice fatto che è fin troppo commerciale, alcune delle sue funzioni sono non così poi utili al navigatore, anche la sua interfaccia grafica, non mi entusiasma particolarmente.
In ogni caso, al di là delle mie valutazioni, è uno standard ampiamente diffuso e anche funzionale.
Il browser di cui parliamo questa sera, è il fratellino minore di Internet Explorer, Avant browser, necessita per poter funzionare, di avere Internet Explorer installato.
Nelle sue versioni, presentava però funzioni particolarmente avanzate, che sono poi state aggiunte nelle versioni successive del suo fratello maggiore.
Le caratteristiche tecniche che a noi interessano per una sua valutazione, sono la semplicità di utilizzo, la stabilità e una serie di funzioni integrate, da valutare.
Tra queste abbiamo la possibilità di modificare l'interfaccia grafica, la possibilità di aprire più finestre contemporaneamente, funzioni che sono presenti anche in Internet.
Io ritengo però, che vada provato, per  verificare una alternativa, magari potremmo scoprire che è più funzionale alle nostre esigenze.
Vi lascio il link  da cui scaricarlo: http://www.avantbrowser.com/
Buona navigazione a tutti.
  

martedì 29 marzo 2011

Il web browser essenziale: Arora

Continua la nostra carrellata nella storia dei browser, il mondo dell'open source come sempre ci viene incontro con le sue innumerevoli risorse.
Onestamente, quando ho incominciato questo percorso di approfondimento sulla storia dei browser e le loro caratteristiche, neanche io sapevo la varietà di software a disposizione.
Ancora una volta, pur conoscendo la rete e esplorandola in lungo e in largo, molte volte sono il primo che  rimane meravigliato nei riguardi di internet.
Molte volte sembra di attingere da un pozzo dei desideri, nel quale non sembra mai esserci una fine.
Quello di questa sera, lo possiamo definire un browser snello, sia per quanto riguarda le funzioni, che risultano ridotte al minimo, sia per quanto riguarda l'interfaccia grafica, che a detta di chi lo ha provato, non entusiasma certamente.
La caratteristica evidenziata, è la estrema velocità di caricamento delle pagine, ma anche in questo caso, direi che possiamo parlare di una diretta conseguenza del fatto, che risulta privo di particolari funzioni.
L'esperienza e la logica ci insegnano che quanto più una cosa è essenziale nelle linee e nei contenuti, tanto più e funzionale per le sue caratteristiche base.
Questa sera però, sono riuscito a fare una ricerca maggiormente approfondita, e sono in grado di fornirvi, sia l'indirizzo originale dove è possibile scaricare questo web browser, sia un indirizzo in lingua italiana dove potete effettuare il download.
Al seguente link http://code.google.com/p/arora/, potete trovarne la versione in lingua inglese da valutare, in questa altra area http://arora.softonic.it/, potete sempre scaricarne una versione, sono però presenti anche commenti di altri utenti che lo hanno provato e una recensione.
Il consiglio che vi posso dare, è quello di sperimentare come utenti e valutare le risorse, nessuno meglio di chi naviga, può stabilire se una risorsa è valida oppure no.
Buona navigazione a tutti.



lunedì 28 marzo 2011

Il browser in bianco e nero: Aracne

La nostra storia nel web e nei browser continua, ieri abbiamo visto Amaya, un browser che rappresenta sicuramente un modo differente di intendere la navigazione, tra le altre cose, insieme abbiamo scoperto che in origine alcuni di essi, erano stati progettati per scopi differenti.
La nostra conoscenza, si è fermata a concepire il browser, come una semplice interfaccia verso il web.
Sicuramente in origine, questi software, erano progettati per funzioni differenti che andavano ben al di là di quella che è la semplice navigazione nel mondo del web.
Ma questo anche perchè, lo standard del web, inteso come la rete globale di collegamento tra i vari siti sparsi nel mondo, almeno in Italia, si è andato affermando molto tardi.
Negli anni 90, per noi tutti la rete era il collegamento tramite un modem che faceva un numero di telefono, ed era estremamente lento nella navigazione.
Il browser Aracne ha un nome estremamente suggestivo, e in origine è stato fondato da Michael Polak, anche in questo caso si tratta di una suite ( significa pacchetto completo), che aveva una serie di funzionalità.
Si tratta di un browser che non è di facile reperimento, io personalmente ho provato a cercarlo, ma non sono riuscito a reperire molte informazioni, l'ho definito il browser in bianco e nero, perchè rende bene il significato di quello che era in origine.
Infatti era stato progettato per funzionare in maniera ottimale negli ambienti Ms dos,  l'ambiente precedente a Windows come standard.
Come vedete, il web ha una storia e una sua evoluzione, e quello che viviamo oggi, è sicuramente uno standard in evoluzione.
Nella rete, tutto evolve e invecchia rapidamente.
Buona navigazione a tutti.

domenica 27 marzo 2011

Storia dei browser: Amaya

Sapere la storia dei browser, vuol dire innanzitutto, portarsi a casa un pezzo della rete, addentrarsi nella conoscenza del mondo web, essere un navigatore informato.
Il web è una rete di informazioni complessa come le sinapsi del cervello (i collegamenti tra i vari neuroni), solo che parliamo non di neuroni ma di link, di collegamenti che portano da un punto ad un altro di  quel mondo vasto che è il web.
Miliardi di pagine con contenuti di vario genere, siti di e-commerce, di informazione e di news.
In questo universo vasto, noi ci muoviamo con tranquillità, sapendo che il mondo virtuale, specchio di un mondo reale, è lì pronto ad accoglierci con tutti i suoi sussulti e movimenti vari.
Un post al giorno, è l'obiettivo che mi sono posto, per mettere a conoscenza il navigatore medio come me, della storia dei browser, quei software che, come  scritto in precedenza, ci consentono un collegamento diretto al mondo del web.
Questa sera parliamo di Amaya, un browser web open source, sviluppato addirittura all'inizio degli anni 80.
Non parliamo del classico browser tipo il conosciutissimo Internet Explorer, ma di un progetto open source un pochino più complesso, infatti al suo interno, sono presenti una serie di funzioni aggiuntive che vanno oltre, quella classica da noi tutti conosciuta,  navigare all'interno della rete.
L'interfaccia, si presenta come classica, ma le icone presenti all'interno, sono graficamente accattivanti.
Al suo interno, è possibile allegare grafici e utilizzare funzioni matematiche.
Abbiamo parlato di un piccolo pezzo della storia di internet, ne affronteremo ovviamente altri.
Buona navigazione a tutti

sabato 26 marzo 2011

Il browser, la porta di accesso al web

Il navigatore medio e tra quelli comprendo anche me, ha una conoscenza molto sommaria del web, difficilmente associa i termini ai software che utilizza, e molto difficilmente ha una cultura informatica che gli permette di saper distinguere e capire le varie terminologie che la rete ha creato.
Questo perchè, l'utilizzo di internet parte dalla pratica e arriva alla teoria, la teoria della rete, i termini che la identificano, la sua storia, sono molto raramente oggetto di approfondimento da parte del navigatore medio.
Questo è uno sbaglio al quale bisogna porre rimedio, facendo ricerche approfondite, questo spazio, questo blog, nasce anche e ha come obiettivo, quello di portare a conoscenza delle persone,  informazioni e approfondimenti relativi al mondo della rete.
Il Browser è un termine utilizzato in informatica, che tende a identificare quel software che solitamente è integrato nei sistemi operativi dei computer, che ci consente di accedere al mondo del web.
Il Browser tradotto alla lettera, significa navigatore, e infatti proprio come un navigatore, ci consente d interfacciarci alla rete, una porta su quel mare infinito di informazioni e di collegamenti.
Ce ne sono ovviamente di diverso tipo, possono variare per funzionalità e caratteristiche tecniche, quello che li accomuna è lo scopo, sono tutte porte verso la rete, usiamo porte verso la rete di cui non conosciamo nulla, proprio per questo nei prossimi post, ne approfondiremo la conoscenza.

venerdì 25 marzo 2011

Il mondo dell'open source passa per html.it

Il mondo dell'open source è vasto e fatto di informazioni molte volte sparpagliate e non sempre coerenti.
Come molti utenti del web, spesso mi è capitato di cercare senza molti risultati attraverso il web, informazioni precise e dettagliate su alcuni software di cui avevo bisogno.
Quello che accomuna molti noi su internet, è la ricerca di informazioni facili da reperire, fare pochi click e trovarci sulla pagina che cerchiamo è il sogno proibito di tutti i navigatori.
Ormai da buoni abitudinari, apriamo internet tramite il nostro browser di navigazione e andiamo sul buon vecchio Google.
Questo motore di ricerca è in assoluto il più indicizzato al mondo, contiene veramente miliardi di pagine e collegamenti alle aree più disparate del web.
Ovviamente anche Google, per quanto possa essere estremamente organizzato, non è sempre in grado di farci reperire in maniera rapida le informazioni volute.
Tuttavia da molto anni, è presente su internet una testata telematica nella quale sono contenute innumerevoli risorse gratuite e guide per orientarci nel vasto mondo dell'open source, il sito si chiama html.it .
L'interfaccia grafica del sito, è improntata alla facilità di utilizzo e a fare in modo che l'utente, reperisca nel minor tempo possibile le informazioni ricercate, è presente una suddivisione ad aree tematiche.
Sono presenti contenuti relativi alla grafica, al mondo del software, oltre ovviamente a contenuti inerenti al mondo gnu/linux.
Sono presenti anche vari tutorial, che spiegano in maniera dettagliata, come utilizzare software risorse free in generale.
Htm.it è sicuramente una delle migliori testate presenti su internet nel quale reperire risorse sui software.
Buona ricerca a tutti.

giovedì 24 marzo 2011

Il galateo del web, la chat non urlata

Tra noi navigatori esistono delle regole non scritte che il web con il tempo ci insegna.
Quando ho iniziato la mia avventura da internauta, per me era tutto nuovo, non conoscevo le logiche che erano dietro al funzionamento della rete come processo di comunicazione, navigavo a caso a volte anche annoiandomi perchè esploravo a caso, senza una meta o uno scopo preciso.
Con il tempo le mie conoscenze sulla rete si sono affinate, il web mi istruiva, e più navigavo e più mi rendevo conto che era un mondo dal quale imparare molte cose.
Tra le tante ricerche fatte, ad un certo punto sono finito per caso su una chat, oggi come oggi dire chat è quasi essere etichettati come antichi, oggi le chat, sono strumenti integrati nei social network, sono appendici di strumenti più grandi, oppure altre volte sono siti specifici nei quali le persone si iscrivono.
Molte volte, ci si iscrive in una chat per curiosità, altre volte perchè magari è uno strumento attraverso il quale si possono conoscere altre persone con le quali condividere, passioni, interessi comuni.
Tuttavia anche il mondo della chat, conosce regole specifiche, tendenzialmente è sempre popolata da un moderatore, una persona che fa in modo tale che certe regole non scritte, basate sul rispetto, sulla condivisione educata delle informazioni, non faccia degenerare il livello delle discussioni.
Possiamo sicuramente parlare di un galateo del web, norme di comportamento non scritte che fanno parte del web 2.0, una di queste, ci dice che quello che scriviamo quando chattiamo, non deve essere espresso in caratteri grandi, perchè altrimenti equivale a urlare. Il carattere grande in chat, equivale a uno stato d'animo in cui si stanno urlando delle parole.
La prima regola del galateo del web è non urlare, ma comunicare con gli altri in maniera rispettosa e discreta.

martedì 22 marzo 2011

http://www.spreaker.com/, dare spazio all'anima musicale



Sempre alla ricerca di novità, vi porto a conoscenza di una iniziativa nuova nel mondo del web, probabilmente è un prolungamento di una attività nata negli Stati Uniti, ma molto interessante per il mercato italiano.
Il concetto di radio via internet, la possibilità di creare un account su un sito internet e creare dei programmi musicali, è un segmento a me completamente nuovo.
Una piattaforma via internet, che consente la creazione attraverso un account personale di contenuti musicali, mi sembra una straordinaria opportunità, la comunicazione non passa più solo attraverso l'esperienza di un blog o del classico sito internet, diventa occasione di sperimentazione, sperimentare un nuovo concetto di musica.
La radio, l'ultima frontiera della comunicazione in rete, diventa uno strumento a disposizione di tutti.
Possiamo effettivamente dire che il passaggio dal web 2.0 al web 3.0, sta avvenendo a tutti gli effetti, un web nel quale il concetto di protagonista cambia radicalmente, l'utente, il navigatore, diventa il soggetto privilegiato del web.
L'utente medio, con il suo carico di esperienze, di conoscenze, sogni o desideri, ha tutti gli strumenti a disposizione per poter operare da protagonista.
Effettivamente visitando il sito, scopriamo che la sede principale si trova negli Stati Uniti, ma questi ragazzi sono di Bologna, coltivano un sogno come noi, utilizzare il web come strumento di visibilità alla loro voglia di mettersi in gioco, di sperimentare un nuovo modo di concepire la cultura musicale.
Vi lascio il link al sito http://www.spreaker.com/.
    

lunedì 21 marzo 2011

Il Phishing è un reato, non una parola musicale

Quello che ruota attorno al web, è magico e vulnerabile, se dovessimo utilizzare una metafora, dovremmo dire che ognuno di noi ha le sue fragilità, ognuno di noi ha le sue vulnerabilità.
La rete non fa eccezione, un universo di computer, di fili, di schermi che fanno capo a delle persone, le persone hanno le loro sfumature.
La cosa di cui ci rendiamo conto poco, forse perchè nella nostra natura, tendiamo solo a vedere il bello delle cose, è che dietro alla parola rete, c'è il mondo degli uomini, uomini con sentimenti, uomini che hanno animi alcune volte benevoli, altre volte truffaldini.
Difficile delineare l'identità del truffatore della rete, si tratta di una persona che parte dal presupposto di attuare una sorta di "furto elettronico", un furto di identità, di identità pulita e utilizzabile ad altri fini.
In questa ottica il phishing, è un reato a tutti gli effetti che solitamente colpisce le banche e i siti di e-commerce.
Si tratta anche di un reato sottile e subdolo, mentre in altri casi è più facile identificare la fonte di questo attacco, in questo caso l'identità è molto più difficilmente rintracciabile.
Detto questo, vediamo come e in che modo si può manifestare un attacco del genere.
Consegna tramite il sito di una mail all'utente nel quale  ad esempio la banca di fiducia, vi chiede di reinoltrare i vostri dati a un determinato link.
Non fatelo mai, chiamate il giorno dopo la banca, portando una stampa della mail ricevuta, questo vi consente di verificarne la fonte.
La cautela e la attenzione, devono essere la prima cosa che accompagna il vostro vivere la rete, bellezza e consapevolezza.

domenica 20 marzo 2011

Il cavallo di Troia informatico

Dietro alla rete ci sono gli uomini, con i loro sentimenti, con le loro passioni e con la loro visione del mondo.
La maggior parte di noi, e comprendo anche il sottoscritto, non conosce l'infrastruttura delle rete, non conosce il meccanismo tecnico e informatico che lascia a noi utenti, la possibilità di interagire con questo mondo vasto e tecnicamente evoluto.
Da un certo punto di vista, questa conoscenza non è neanche richiesta, infatti se non siamo dei professionisti della sicurezza, se non siamo figura informatiche che vivono nel mondo della tecnologia, non è necessario conoscere certi risvolti.
Tuttavia bisogna che dire che se un motto recita:" La legge non ammette ignoranza", allo stesso modo potremmo dire che l'ignoranza informatica non è ammessa, quando a farne le spese, sono i nostri dati sensibili e il funzionamento del nostro computer.
Il cavallo di Troia, è un attacco informatico messo in atto da un malintenzionato, ai danni degli utenti sprovveduti, possiamo caderci tutti.
Si tratta di un programma che utilizza codice maligno, ma si maschera da programma attendibile.
Più importante è sapere i danni che può arrecare, tra questi c'è la possibilità che riesca a carpire informazioni sul conto corrente o altri dati sensibili dell'utente.
Vediamo di riconoscerne i sintomi, il puntatore del mouse scompare, avvengono riavvi automatici del computer senza che l'utente intervenga, possiamo anche notare un elevato consumo delle risorse presenti sul computer.
Questi sono alcuni dei sintomi che il nostro computer può presentare, la rete è un mondo magico, fatto di utenti, ma io propendo sempre per un utilizzo consapevole di Internet.

Blogobo, cultura statunitense del blog

La blogosfera, è un mondo vasto ed estremamente diversificato, è lo specchio dell'uomo e di come tra di noi, siamo estremamente diversi, non c'è alcun dubbio che un blog, può essere concepito in maniera molto diversa da persona e persona.
Nel momento in cui ho concepito il mio, ho deciso di dare un taglio di tipo testuale, doveva essere uno spazio in cui la scrittura fosse l'elemento più importante.
Il testo doveva essere l'elemento più importante, per questo motivo, per una scelta editoriale mia, ho deciso di dare una taglio preciso al mio spazio personale, un taglio fatto di approfondimenti legali alla tecnologia, al pensiero e all'uomo.
Non ho voluto appesantirlo con foto e immagini, ma lo avrei potuto fare, non perchè la foto sia un elemento fuori luogo, le immagini sono una cosa importantissima, ma non avendo io una cultura fotografica molto sviluppata, ho deciso di puntare su quello che a me riusciva meglio, scrivere.
Poi un giorno, andando a vedere il mio blog, ho visto un messaggio lasciato sulla bacheca delle idee del navigatore, di un collega statunitense e di un suo blog.
Il blog o l'aggregatore di blog si chiama Blogobo, andandolo a vedere, mi sono accorto che si trattava di un genere completamente differente dal mio.
La cultura della foto, l'immagine è molto forte, ci sono vari generi in questo blog, dal gossip alle notizie di più cruda attualità e proprio su queste mi ha colpito una cosa, mi sono accorto che riescono a raccontare  in maniera molto più viva, fatti accaduti nel mondo, c'è una parte introduttiva di testo, ma poi le immagini raccontano in maniera più incisiva la realtà.
Questo perchè le parole sono sempre e comunque un modo di raccontare i fatti che media tra il punto di vista di chi scrive e vede il fatto, l'immagine racconta nel sono modo immediato la realtà per come essa è, senza giri di parole o interpretazioni.
Se le foto presenti sul mio blog, vi porteranno a vedere l'altro punto di vista del mondo, fatelo con attenzione, non date una occhiata superficiale a questo modo diverso di intendere il blog, se cercate con attenzione vedrete, un modo diverso di raccontare il mondo, dall'aspetto più assurdo, alla notizia di cronaca più drammatica.
Vi lascio a questo  link che racconta i fatti della Libia, scorrete con la barra le immagini e quello che vedrete è il racconto nella sua realtà più vera gli accadimenti di quella parte del mondo.


 



sabato 19 marzo 2011

Blogger e blogosfera terra di parole comprate

Spesso ho parlato di come la rete, sia un luogo di libertà dove i singoli individui esprimono se stessi e la propria personalità.
La grande bellezza del mondo Internet è proprio questo, tanti piccoli computer e loro relativi indirizzi ip, formano delle connessioni, miliardi di connessioni, di informazioni che girano liberamente tra di loro, e non importa chi tu sia o quale sia il tuo lavoro, la rete ti rende libero, libero di poter esprimere te stesso per quello che tu realmente rappresenti.
La bellezza sta proprio in questo, se volessimo essere poetici, la bellezza potremmo dire che coincide con il concetto di democrazia.
La rete è un luogo in cui la democrazia si esercita attraverso il potere della parola, il giornale diventa un blog, il giornalista diventa un blogger, e non importa se non si è iscritti a qualche albo, ognuno di noi può dare un contributo scrivendo, creando un proprio spazio personale nel quale c'è l'impronta di una persona.
Ma la tecnologia, i computer, le parole scritte attraverso il computer, sono purtroppo oggetto anche queste di manipolazioni a volte di tipo politico.
La Stampa, ci riporta la notizia della Cina, un paese in cui il regime poltico, sta pagando molti blogger, per diffondere notizie sui social network e sui blog di appoggio alle manovre del regime, trasformare la rete in un gigantesco serbatoio di consenso sociale al potere politico.
Anche negli Stati Uniti, si sta sperimentando una tecnologia particolare, militari Usa, gestiranno indentità fittizie in rete, come se si trattasse di persone vere, per diffondere sui blog e social network messaggi di appoggio al regime politico.

venerdì 18 marzo 2011

Il codice a barre del computer l'indirizzo ip

Viviamo in un mondo fatto di codici identificativi, ci si connette alle aree riservate dei vari siti , nei quali si inseriscono utenza e password per accedere   e compiere le più svariate operazioni.
Viviamo in un mondo fatto di codici a barre che identificano singoli prodotti, capita al supermercato, quando acquistiamo un determinato genere alimentare o altro.
Gli stessi stati in cui viviamo, tracciano la vita dei cittadini, fornendo tessere magnetiche di vario genere, quella sanitaria, in cui ci sono dei codici che rimandano a un data base.
Il codice fiscale, traccia la nostra identità di tipo fiscale, dal codice fiscale possiamo risalire al profilo del contribuente, capire se è attivo nella società, se svolge una professione e se paga le tasse.
Le medesime carte di credito, presentano al loro interno, una serie di dati che rimandano al titolare di un conto corrente.
La logica del computer con il quale entriamo nel mondo della rete è analogo, l'indirizzo ip, è il codice a barre identificativo della nostra macchina, perchè per poter accedere alla rete, dobbiamo in ogni caso fornire delle credenziali, parliamo ovviamente di codici e di numeri, il linguaggio per eccellenza dell'informatica, ma non cambia il senso della cosa.
Il nostro computer fornisce delle credenziali per poter accedere al mare della rete, e la rete a sua volta ha una traccia della nostra attività, l'indirizzo ip è il nostro passaporto verso il mondo di internet, un passaporto che può essere controllato e indicare la nostra posizione nel mondo.
Il mondo della rete rende pubblico tutto, il nostro intimo, il nostro mondo, il codice del nostro computer.

giovedì 17 marzo 2011

Internet, 150 anni di unità sulla rete

Siamo figli di una storia precisa, siamo un paese che ha subito varie dominazioni, non siamo mai stati un paese-nazione unito, ancora oggi l'Italia è una nazione nella quale coesistono tante identità, tanti modi differenti di vedere i rapporti, tanti modi diversi di vivere la vita quotidiana.
Questo è il grandissimo limite italiano, la totale non capacità di trovare una soluzione condivisa a problematiche comuni e collettive, la non capacità di guardare al di là del proprio piccolo orticello nel quale si vive in maniera personale tutto, emozioni, passioni, visioni del mondo e problemi.
Se dovessimo edificare un ponte, assisteremmo a quelle scene comiche tipiche nostre, nel quale si vedrebbero molti utenti coinvolti nel progetto, e ognuno con una visione diversa di come dovrebbe essere edificato.
Vedremmo questo ponte ricostruito molte volte, alla fine non avrebbe nulla del progetto originale, sarebbe un puzzle di idee e progetti differenti.
Lo vedremmo costruito, ma sarebbe una creazione a tutti gli effetti italiana.
Celebrare 150 anni di unità italiana non serve, perchè quella frase unità è una bella parola scritta su un muro o sui libri di scuola, quello che voglio celebrare è l'unità come scambio di informazioni che la rete sta costruendo attorno alla nostra identità italiana.
Improvvisamente i modi differenti di vedere le cose, diventano ricchezza, i social network diventano anche luoghi in cui si scambiano suggerimenti, consigli, o si segnalano idee nuove che non avremmo mai valutato.
Il " miracolo" se così lo vogliamo definire lo sta producendo la rete, nella maniera in cui questo scambio e condivisione, crea curiosità, e la curiosità fa muovere le persone a valutare almeno idee nuove, a vederle a dare un parere.
Viviamo una apertura mentale nuova attraverso il mondo del web 2.0 ormai 3.0.
L'augurio che mi faccio e che faccio a ognuno di voi, è che sia l'inizio di un cambiamento nel nostro modo di concepire i rapporti e l'ambiente che ci circonda.

mercoledì 16 marzo 2011

Intelligenza creativa nell'epoca del web 2.0

Se il mondo fosse governato dall'intelligenza creativa, ci sarebbero la metà dei problemi attuali che affliggono il mondo.
La realtà in cui viviamo è dominata da schemi, da regole, da impostazioni credute corrette dagli altri uomini, pensiamo solo al mondo delle aziende, il lavoro è impostato secondo criteri molto rigidi, qualsiasi idea che tende a rompere uno schema, non è ben vista, questo perchè quello che non riusciamo a capire, a padroneggiare,  a dominare, suscita in noi sospetto e anche magari disagio.
Eppure l'intelligenza creativa, quella capacità di trovare più soluzioni a problemi complessi, è quella parte dell'uomo che rappresenta il talento autentico.
Viene messa in  campo poco frequentemente, perchè oggi in Italia, il modello adottato nelle aziende e non solo è quello che io spiritosamente ho definito:" l'uomo excel".
Un modello che pensa di poter ridurre tutto il mondo a un modello statistico, percentuali, numeri e previsioni, quello che rientra in questo schema è corretto, quello che esce da questa logica no.
Ma la rete, uno strumento democratico, uno strumento per tutti, aiuta l'intelligenza creativa.
Allora un ragazzo di una università americana fonda un social network che diventa uno standard  di comunicazione, un motore di ricerca diventa il più utilizzato, un normale impiegato apre un blog su una sua passione, e questo blog comincia ad avere un seguito notevole.
L'intelligenza creativa, la voglia di  sperimentare contraddistinguono l'uomo della rete, e non ha importanza se siete dei geni oppure delle persone normali, la rete vi lascia la possibilità di sperimentare e di creare.

martedì 15 marzo 2011

Dalle norme sui cookie al reato di cookie poisoning

La Comunità Europea, si mette a legiferare in termini di privacy dell'utente, e come ogni volta nella quale escono norme politiche a regolare materie tecniche complesse, questo si tradurrà in pura confusione.
Abbiamo parlato dei cookie, li abbiamo definiti un blocco di dati passivi, dati che vengono scambiati nel momento in cui c'è uno scambio tra un singolo computer e un server che dà certi servizi legati al web
Approfondiamo oggi, uno dei concetti legati ai reati informatici, una tecnica piuttosto diffusa dagli hacker informatici per carpire i dati dell'utente.
Alcuni di noi e il numero sta crescendo, utilizzano i siti di e-commerce per effettuare acquisiti elettronici, mi viene in mente il più famoso e quello da tutti conosciuto Ebay.
Ora è presente anche la versione italiana, Ebay è un sito di e-commerce a tutti gli effetti, nel quale vengono fatte delle aste online e si compra e si vende di tutto.
Un hacker abile, può intercettare i cookie di un utente che sta effettuando un acquisto o una vendita, per poter carpire username e password o altri dati che andrà poi a utilizzare.
Questo blocco di dati chiamati cookie, abbiamo detto che sono dati passivi protetti solitamente da codici, in poche parole sono crittografati.
Crittografare dei dati, vuol dire non renderli noti ma protetti tramite un algoritmo, l'hacker può tuttavia penetrare questo algoritmo quando questo sia troppo semplice nella sua decifrazione.
Alzare il livello di sicurezza, significa necessariamente rendere più sicuri le trasmissioni di dati a livello di cookie che avvengono in rete.
Il senso di questo post non è quello di diffondere timore nell'utilizzo della rete per quanto concerne le transazioni, ma di rendere più consapevole l'utente, nel mondo reale sentiamo parlare di bancomat clonati, allo stesso modo possiamo parlare di cookie clonati.
La rete deve essere un luogo di scambio, ma di scambio consapevole, nel quale l'utente ne conosca la bellezza, ma anche i pericoli .
 
 

lunedì 14 marzo 2011

Google Personal Finder, il volto umano dell'azienda

Google è sicuramente il primo motore di ricerca al mondo, qualsiasi ricerca che un utente si mette a svolgere sul web, passa per Google.
La sua storia parla di brillanti studenti americani che hanno come intento, quello di creare un motore di ricerca con contenuti indicizzati.
La scommessa riesce, in pochi anni Google si afferma come lo standard per la rete in termini di ricerche sul web, qualsiasi utente che si approccia alla rete con l'intento di fare delle ricerche, passa per questo motore di ricerca.
Ovviamente Google è a tutti gli effetti una azienda, una azienda piena di persone veramente in gamba, uno staff di lavoro, che punta ogni giorno a fare si che lo standard che questo progetto ha creato, rimanga sempre il migliore, il più aggiornato in termini di ricerche e il più veloce.
Tuttavia l'aspetto sul quale questa sera mi voglio fermare a riflettere, è il servizio che il motore di ricerca ha come sempre messo a disposizione per gli ultimi avvenimenti drammatici relativi al Giappone.
Il servizio si chiama Google Personal Finder, disponibile in lingua giapponese e in lingua inglese , permette di inserire delle schede relative a familiari, colleghi, persone disperse nel terremoto e avere notizie in tempo reale.
Un volto umano nel mondo del profitto, Google e non solo, si mobilita, e sfrutta quella che è la potenza di diffusione di notizie della rete, per uno scopo sicuramente bello e nobile.
Molte volte usiamo un motto che dice:" una goccia nel mare", e sicuramente questo servizio lo è, ma le tante gocce nel mare di questi giorni a livello di Internet, danno anche l'idea di come la rete, Google e le aziende in generale legate al mondo del web, possano trasformarsi in veicoli nobili di solidarietà umana e informazioni.
Il volto umano dell'azienda, è la logica del profitto convertita a aiuto delle voci in difficoltà.
 



domenica 13 marzo 2011

I Cookies, una rete di tracce sul web

Navigare, parlare, chattare in rete, effettuare ricerche, reperire informazioni, effettuare transazioni online, tutte queste operazioni, contraddistinguono una parte del mondo del web 2.0, l'utente esegue una molteplicità di operazioni, conoscendo solo in minima parte, e alcune volte è completamente ignaro, delle tracce che lascia.
Dal mio punto di vista, bisogna fare un minimo di chiarezza su determinate cose, parliamo oggi dei cookies, vengono definiti come frammenti di testo e direi anche di scambio tra un server, quindi un computer un determinato servizio e un browser client.
Questa definizione è aderente a quella tecnica, tuttavia se dobbiamo parlare il linguaggio delle persone normali, conviene fare un esempio, con il mio computer clicco su Internet Explorer ( browser client) vado su un sito specifico, ad esempio Libero, Libero è mantenuto online tramite un server, un computer che tra le tante funzioni, ha quella principale di mantenere attivo e funzionante un determinato spazio web e non solo.
Nello scambio di informazioni tra il mio computer e il sito, compare il cookie, si tratta di un blocco di dati, che ha due direzioni, dal computer dell'utente al server e viceversa.
Non si tratta di programmi, ma si tratta di blocchi di dati, ma dato e considerato che si tratta di blocchi di dati relativi alla navigazione, relativi alle aree in cui l'utente è andato, da alcuni anni, sono oggetto di discussione a livello legislativo, perchè ovviamente riguardano la privacy degli utenti.
Fare leggi su una materia così complessa non è facile, e ho la sensazione che alcune di queste, tenderanno a complicare la vita degli utenti.
Per approfondimenti: http://it.wikipedia.org/wiki/Cookie.




sabato 12 marzo 2011

Gimp Italia, l'anti Photoshop open source

La filosofia dell'open source non conosce limiti, dai browser per navigare, ai sistemi operativi basati su tecnologia Linux, c'è un mondo vasto da esplorare, sia per quegli utenti che non vogliono acquistare licenze costose per limite di tipo economico, sia per invece quegli utenti che magari le disponibilità economiche le avrebbero, ma per scelta personale, vogliono che la rete, sia uno strumento nel quale reperire le risorse in maniera gratuita.
Oggi mettiamo come sempre a confronto due logiche completamente differenti, da una parte abbiamo il mondo della Adobe, con i suoi software grafici e non, parliamo di prodotti sicuramente validi, ma i cui costi per quanto riguarda le licenze, non sono certo economici.
Dall'altra ancora una volta, abbiamo i prodotti di natura gratuita provenienti dal mondo Linux, in modo particolare, una persona che necessita di utilizzare un programma di fotoritocco per fini personali o professionali, può tranquillamente fare una ricerca su Google, e cercando, il software che trova è Gimp.
Questo software per modificare immagini, è disponibile gratuitamente, più o meno il peso del software è sui 21 mb, si installa velocemente ed è subito pronto all'utilizzo.
Una volta installato ovviamente, ci si presenta il problema del suo utilizzo, infatti come software grafico ha le sue difficoltà, e in questo senso ci viene in aiuto un sito che offre assistenza gratuita sul suo utilizzo.
Vi lascio il link al sito che è il seguente: www.gimpitalia.it 
Ringrazio come sempre il mondo dell'open source che ci viene incontro, per il resto, buon fotoritocco a tutti.

venerdì 11 marzo 2011

Mozilla 4.0, il browser dinosauro ruggisce nuovamente

Per gli amanti dell'open source, da un pò di tempo a questa parte, si assiste a una evoluzione netta di quella che è la politica della Mozilla Foundation.
Io sono sinceramente un amante di Mozilla, io affettuosamente l'ho soprannominato il Mozillone, mi sono avvicinato a questo browser molto tempo  fa, quando da utente inesperto, cercavo una valida alternativa a Internet Explorer, onestamente mi ero seccato di utilizzare un browser lento, che non dava assolutamente prestazioni soddisfacenti, aveva molto opzioni inutili e era lento nel caricamento.
Anche oggi, se devo fare un confronto tra browser di origine differente, noto sempre che Internet Explorer, mediamente presenta lentezza nel caricamento, può anche darsi che sia un fattore magari legato anche alle prestazioni del mio computer, sta di fatto che con Mozilla, la velocità aumenta sensibilmente con il medesimo pc.
Mozilla da un pò di tempo a questa parte, ha cambiato la propria logica, fa rilasci più frequenti relativi al proprio browser, le versioni cambiano con maggiore rapidità, e sono molte volte migliorate rispetto alle precedenti.
Mozilla 4 versione beta ( ancora in fase di studio), presenta una interfaccia grafica  decisamente migliorata, esteticamente è più accattivante e intuitiva nell'utilizzo.
Se aprite il browser in alto a sinistra, trovate il sostitutivo della barra dei menu con una sorta di pulsante arancione da cui accedete alle varie opzioni.
Potete sempre ovviamente visualizzare il menu classico, vi sono poi una serie di funzioni aggiuntive da verificare, ma per approfondimenti vi rimando al seguente link: http://www.mozilla.com/en-US/firefox/RC/features/#feature-switch.
Il dinosauro è tornato a ruggire, vedremo se il suo ruggito continuerà.

giovedì 10 marzo 2011

Internet, la comunicazione e il concetto di Web Agency

Questa sera parliamo di  Internet e delle attività definite web agency.
Si tratta di un termine relativamente nuovo, entrato nel nostro modo di esprimersi negli ultimi anni, e devo dire che anche io, pur avendo un naturale curiosità verso il mondo della rete, non sono a conoscenza di  tutte le terminologie legate al mondo del web.
Come sempre, ho fatto un salto su quel capolavoro di enciclopedia online che si chiama Wikipedia, e mi sono informato sul significato di questo termine.
Wikipedia ci riporta una definizione precisa e netta di questo termine, si tratta di quelle aziende che operano nel mondo del web a 360 gradi, design, programmazione, progettazione e promozione di siti web e di complesse applicazioni legate alla tecnologia.
Di queste aziende ce ne sono veramente tante, e molte di queste lavorano veramente bene, l'italiana creatività e non è un riferimento al mio blog, come capacità di creare, inventare e concorrere, crea cose molto belle.
Questa sera parliamo di una in particolare, sono andato a vedere il loro sito si chiama www.nerdydog.it, andando a visitarlo, mi ha particolarmente colpito il logo, viene raffigurato un piccolo cagnolino molto simpatico che secondo me racchiude anche il cuore del modo di lavorare di questa agenzia.
La passione, la qualità, l'impegno per quello che fanno, li contraddistingue dagli altri, sono piccoli ma con grandi idee, hanno anche un loro cms, tradotto un content management system, uno strumento software per la gestione dei contenuti dei siti web.
Ovviamente tutto questo non è gratis, ma la pagina di presentazione è chiara, abbiamo anche un preventivatore online, uno strumento che consente al cliente di farsi una idea dei costi per farsi creare un sito web.
Questa agenzia abbraccia bene la nuova filosofia del modo di lavorare, fare business nella trasparenza, dando al cliente quegli strumenti di valutazione per capire con chi si ha a che fare.
Personalmente, dal punto di vista del modo di lavorare e di comunicare, li considero fuori dal coro, perchè la loro filosofia è creare una giusta armonia tra costi e benefici, puntando su una comunicazione chiara.
Premetto anche per i maliziosi della rete, che questo post non creerà compenso economico al mio blog, certi post li scrivo per passione, e questa agenzia si pone come "voce fuori dal coro nella comunicazione". 
Il sito lo avete, ora fate voi la vostra valutazione.



mercoledì 9 marzo 2011

www.secondavista.com, voci fuori dal coro su Internet

Questa sera, sfogliando negli annunci di lavoro per tenermi aggiornato, già forse molti di voi pensano io faccia il blogger per professione, e devo dirvi che mi piacerebbe, no il blogger è una passione, la voglia di comunicare, la passione per la riflessione, e l'analisi critica della realtà, mi hanno spinto ad aprire questo spazio web.
Sarei una persona fasulla se non ammettessi a me stesso che l'intento sarebbe anche quello di guadagnare, ma guadagnare con un blog oggi come oggi in Italia non è cosa facile.
L'intento non è stato neanche quello di aprire un blog che parlasse di come guadagnare su Internet e i vari sistemi che ci sono, per questo filone, ci sono su Internet una marea di siti che promettono il mondo, bisogna poi vedere se è vero.
L'intento è quello di esprimere il mio punto di vista critico sulla realtà, senza pretendere di avere ragione, tutti abbiamo ragione tutti abbiamo torto.
Ogni tanto recensirò qualche libro della Bruno Editore, grazie a loro ho scoperto il mondo del web, ma per quanto io li possa consigliare, si tratta di ebook elettronici in formato pdf, sarete voi sempre a scegliere.
Guardando sul web, ho scoperto un sito tra le altre cose realizzato con Jomla open source basato su licenza Gnu/Linux, che si chiama www.secondavista.com.
La presentazione è molto interessante, nasce con l'intento di essere una voce fuori dal coro, uno specchio di una realtà nella realtà nella quale si possono esprimere le menti più critiche e libere.
Dare la voce a quelle persone che sono stufe di vedere una certa realtà intorno a noi,, andare sempre nel medesimo modo.
Danno la possibilità a scrittori emergenti, di pubblicare scritti su determinati filoni, senza chiedere denaro.
Una voce fuori dal coro, in un paese di voci molto simili.
Vi riporto nuovamente il link: www.secondavista.com

Dati diffusi sulla rete, etica e privacy

         "Anonimo ha detto...
Beh i film di fantascienza io l'ho sempre detto che non sono un'utopia. Tutto ciò che l'uomo pensa se lo può pensare può succedere. Credo che in un futuro prossimo magari fra 50 anni al posto della carta d'identità, per legge, avremo alla nascita inserito un microchip con i nostri dati per identificarci posando il dito su un apposito rilevatore di chip. Beh può sembrare l'episodio della famiglia di Futurama ma secondo me è il rovescio della medaglia della comodità e della tecnologia... per avere un beneficio si fa un sacrificio. La privacy già non esiste perchè ogni giorno siamo filmati da milioni di telecamere a circuito chiuso quando passiamo sotto i negozi del centro o andiamo a prelevare in banca o giriamo per le strade... Siamo sempre osservati. E, comunque anche quando ci chiamano a casa senza avere l'autorizzazione per fare sondaggi oppure quando ci fanno firmare opzioni mezze obbligatorie, le famose clausole vessatorie, che per far in fretta e per non incrociarsi gli occhi per leggere uno alla fine tende, ahimè, ad autorizzare. Lo stesso facebook è un consenso a esibire la privacy, un consenso consenziente ovviamente".  Comincio questo mio nuovo post, ringraziando l'utente anonimo, che con questo suo modo di esprimere il proprio pensiero, mi ha dato uno spunto importante per approfondire il concetto di privacy. Si è vero ogni volta che diamo il consenso alla privacy mettiamo nelle mani di estranei i nostri dati, ogni volta che facciamo un pagamento telematico, i nostri dati finiscono nei database aziendali delle banche o di altre società.  Effettivamente la considerazione è corretta, la tecnologia ha annullato la privacy, nel senso che la comodità della diffusione dei propri dati, delegati a circuiti telematici, ha di fatto cancellato il concetto di privacy.  Il problema allora si pone in termini differenti, il punto di vista dell'utente anonimo, ci pone nell'ottica dell'etica, cioè della speranza che i nostri dati sensibili, siano affidati in mani consapevoli, siano custodi di questi dati persone consapevoli della delicatezza delle cose che sanno, del fatto che basterebbe un click per cancellare un profilo o rubarne i dati. Un film con Harrison Ford di non molti anni fa che si chiama " Firewall accesso negato", illustrava la storia di uno specialista di sicurezza informatica, al quale veniva sequestrata la famiglia per poter essere ricattabile, e gli veniva chiesto di violare il software da lui stesso creato. La speranza che dobbiamo avere, è quella di poter avere delle persone che fungano di Firewal in senso etico e custodiscano in maniera etica questi dati. Nessuno può sapere se le cose andranno in questo modo.

La romantica definizione di Internet degli oggetti

Il titolo del mio post, è un ironico riferimento a come le normative traccino linee guida piuttosto generaliste, per quanto riguarda l'attuazione di principi di base giusti e corretti.
Andando a vedere nelle normative dell'Unione Europea, ho letto un articolo molto interessante tratto dalla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, dove viene data una definizione per certi versi romantica e per altri versi politica della tecnologia.
L'internet degli oggetti è una definizione che parla di apparecchi o strumenti tra di loro collegati, questi oggetti comunicano tra di loro, e nello stesso tempo consentono alle persone di comunicare tra di loro.
Questo progetto europeo, traccia delle linee guida nuove, queste linee guida, parlano di una trasformazione necessaria, da una rete intesa come solo collegamento tra persone, a una rete che tenga conto dell'interazione delle persone, e abbia un occhio attento anche agli oggetti che consentono queste nove forme di scambio.
Questa nuova tecnologia, creerà posti di lavoro, creerà nuove occasioni di scambio a livello di commercio elettronico, ma non si può non tenere conto del fatto che data la rapidità di diffusione di questo nuovo protocollo di comunicazione, emerge in prima linea, la necessità di proteggere i dati sensibili delle persone.
Spegnere un telefonino, o scollegare il proprio computer dalla rete, non è una sufficiente garanzia per quanto riguarda la propria privacy.
Una definizione così generalista di protezione dei dati, non farà altro che in futuro rendere molto complessa la sua attuazione.
Il problema che si pone, è il confine sottile tra protezione dei dati personali e rischio di inibire la libertà degli utenti.
   

martedì 8 marzo 2011

Freerumble, l'alternativa sociale italiana a Youtube

Youtube lo conosciamo tutti, ci permette di caricare video realizzati in maniera amatoriale e non e poterli condividere con tutti gli utenti della rete.
Ormai, è diventato uno standard per tutti quelli che della rete amano sfogliare i vari video, divisi per categorie, trovare l'ultimo singolo del cantante preferito.
Negli anni Youtube, è diventata una sorta di enciplopedia multimediale dove veramente possiamo reperire qualsiasi tipo di materiale.
Tuttavia, bisogna anche dire che, e questo è un talento degli americani, il sito è anche diventato un incredibile strumento di marketing rivolto a privati e a professionisti.
Puoi contattare un rappresentante e decidere insieme a lui, una campagna di marketing adatta alle sue esigenze.
In Italia però si muove qualcosa di importante, nasce il primo Youtube italiano, si chiama Freerumble, si tratta del primo social media in formato audio.
In poche parole, vengono pubblicati dei filmati che possono essere musiche, registrare i propri pensieri, registrare una propria riflessione, oppure raccontare ad esempio una fotografia sempre tramite la narrazione della voce.
Un progetto che nasce anche per diffondere la cultura della persona non vedente, la quale sentendo raccontare il contenuto di una foto, può nella sua mente visualizzarla, senza dover essere penalizzato.
Ci sono poi all'interno del sito, una enciclopedia che potete voi stessi contribuire a implementare e altre aree.
Consiglio a tutti una visita al sito, vi lascio il link: http://www.freerumble.com.
Possiamo sicuramente parlare di un nuovo approccio al modo di vedere e condividere il mondo della rete, oltre al piacere di sapere che si tratta di un progetto tutto italiano.

lunedì 7 marzo 2011

Il mercato della banda minima in Italia

Abbiamo parlato della bellezza della rete, una interconnessione tra utenti tramite social network, gruppi, condivisioni e varie forme di comunicazioni.
Dobbiamo parlare però di un problema che è veramente e tipicamente italiano, il problema della banda, la banda è la velocità garantita all'utente quando si collega in rete, un cosa molto importante, è verificare la stabilità della banda garantita, inutile avere picchi di velocità, se poi di fatto la linea ha problemi di stabilità, e salta frequentemente.
Penso che a ognuno di noi, sia capitato di guardare sconsolati lo schermo del computer e accorgersi che le pagine vengono caricate lentamente, vedi la barra di Internet Explorer caricare lentamente la pagina e speri che non accada di visualizzare quella pagina irritante che dice:" Internet Explorer, impossibile visualizzare la pagina web".
Specchio di una mentalità ancora una volta tipica italiana, è quella di avere una infrastruttura a livello di connessioni lenta e satura.
La politica delle società di telecomunicazioni, è quella di aumentare il numero dei clienti, ma non quella di fare investimenti concreti per aumentare le prestazioni fornite a livello di adsl.
Gli investimenti costano e forse non servono, questo è proprio il problema più grosso, gli investimenti in termini di infrastruttura tecnologica, sono la cosa più importante.
Uscire dalla logica del guadagno immediato e entrare in quella degli investimenti senza ritorno immediato, è la sfida che accompagnerà questo nostro paese nel passaggio verso una modernità non solo detta a parole.
  

domenica 6 marzo 2011

Internet e la sperimentazione

Oggi sul Corriere della Sera c'era un interessante articolo sul concetto di sperimentazione, si parlava di come la tecnologia e le sue evoluzioni, costituiscano per l'Italia una grandissima sfida in termini di crescita personale e di evoluzione.
Io voglio andare oltre l'articolo e parlare proprio di questa frase, sperimentazione, sperimentare, ovvero trovare cose nuove, partire con una mente aperta e vedere se può essere una strada praticabile.
Non so se qualcuno di voi ha notato che la rete trasforma le persone, soprattutto noi italiani, un popolo particolare, che ha fatto della cultura dell'individualismo e del passaparola una vera arte.
Analizziamo come siamo fatti, se un metodo fa guadagnare dei soldi ma non è provato da più persone, viene da noi liquidato come perdita di tempo, perchè le nostre barrire difensive si alzano subito, la cosa che in noi emerge subito è la diffidenza, quello che la nostra mente si mette a pensare e coltiva, è il senso delle diffidenza e della fregatura.
La sperimentazione, quella parola magica che nella nostra cultura mediterranea è una parola poco interiorizzata in rete si trasforma.
Con l'aiuto di Internet e del computer ci colleghiamo al mondo, ai nostri amici, e improvvisamente ci scambiamo informazioni e consigli utili e pratici, anche su argomenti che non avremmo manifestato in pubblico, perchè avremmo avuto sguardi diffidenti e sorrisi scettici.
Forse la rete cambierà anche queste nostre visioni sulla realtà, forse ci aiuterà ad uscire da quella logica che ci rende un popolo particolare, un popolo dove le innovazioni arrivano con un media che è pari a 10 anni in ritardo, rispetto ad altri paesi.
Internet forse ci aiuterà a capire che occorre la sperimentazione, occorre sperimentare per crescere e sperimentare per innovare. 

Il gigante Golia Microsoft e il piccolo Davide Linux

Abbiamo parlato della logica dell'open source nel precedente post, di come la filosofia di Linux sia completamente differente.
ll progetto di base è fondato sulla condivisione di risorse gratuite in rete per tutti quegli utenti che non si possono certo permettere di spendere tanti soldi.
Io penso sempre però che dietro a una tecnologia, a un modo diverso di vedere le cose, c'è sempre il pensiero di una mente, di un uomo che ha fatto una scelta completamente differente.
Questa è la filosofia contenuta nel progetto Linux, ovviamente non è certo un progetto per sovvertire un ordine sociale.
Oggi vi voglio parlare di un ebook elettronico dal titolo apparentemente un pò delirante che si chiama il " Gigante Interiore".
L'immagine è certamente quelle ad effetto, si vede un volto coperto da maschera, che comincia a narrare del vostro gigante interiore, una sorta di trasformazione da operare in voi stessi.
Parla di come il sistema economico sia profondamente sbagliato, produca disuguaglianze sociali estremanente marcate, e di come produca anche dolore agli individui.
Il libro incomincia con l'analisi del sistema, il sistema inteso come la totalità dei processi economici inventati dagli uomini, è diventato il fine ultimo della nostra vita, non siamo noi a governarlo, ma è lui che governa noi in determinate maniere.
Cita la rete, come il luogo per eccellenza nel quale le coscienze si stanno risvegliando, perchè sappiamo bene e gli ultimi avvenimenti politici ce lo hanno dimostrato, il tam tam delle rete a livello di informazioni è più forte di qualsiasi censura.
Parla di ingegneria sociale, che se lo andiamo a vedere in Wikipedia, è in poche parole  una disciplina che studia e cerca di mutare il comportamento delle masse ( la gente) verso direzioni più corrette.
Ora dietro al titolo delirante, è sicuramente contenuta un analisi raffinata del nostro sistema economico nelle sue storture, collegato alla rete che diffonde informazioni a una velocità impensata, ma che ha anche creato comunità virtuali di cittadini reali che stanno cercando di mutare certi aspetti del mondo in cui viviamo.
Il titolo del mio post si riferisce al fatto che molte volte, un piccolo e apparente movimento di persone, può mettere in moto un qualcosa di molto grande, far crescere la consapevolezza.
Consiglio a tutti di acquistarlo e di acquisire maggiore consapevolezza.
Vi lascio il link al quale potete procedere per l'acquisto.
Gigante Interiore.
Potete anche scaricare grauitamente il primo capitolo, ma sarà solo un piccolo assaggio, io vi consiglio l'acquisto, per il resto siete liberi di scegliere, la rete resta e sarà sempre un luogo libero.

sabato 5 marzo 2011

Il pinguino Linux nuota nel mare di Windows

Oggi vi voglio parlare di un argomento ai più noto, ma che alcuni ancora valutano con una certa diffidenza, il mondo dell'open source.
Questo termine inglese, delinea in realtà un concetto molto semplice ma per questo molto efficace, la risorsa aperta, il mondo del software libero non dominato dalle logiche delle licenze a pagamento, per cui per ogni cosa che necessita al nostro computer per svolgere attività aggiuntive, viene richiesto un acquisto in termini di software con relative licenze a pagamento.
Negli anni 90, nasceva un progetto di software libero chiamato Linux, nel 1991 grazie alla iniziativa  di Ari Lemke l'amministratore delegato del progetto, Linux venne reso disponibile su Internet via ftp.
Non definirei Linux  un antagonista di Microsotf, anche se capisco che per una azienda che crea business sulla vendita di licenze, un progetto gratuito scaricabile dalla rete, rappresenta di fatto un problema, Linux è un progetto fatto da una comunità la Linux Foundation, che si prefigge come obiettivo, la diffusione di software libero a disposizione di tutti.
Se ci pensate bene, è una logica sicuramente rivoluzionaria, un progetto che nasce per fare in modo di avere software libero, un sistema operativo non a pagamento per chi non ha molte risorse economiche da spendere. 
Non mi soffermo sugli aspetti tecnici del progetto, vi rimando al link della comunità italiana del progetto per avere ulteriori approfondimenti: http://www.ubuntu-it.org/.
Questa è la comunità italiana del software, sviluppata sul progetto di Ubuntu, una delle versioni del sistema operativo, infatti ne abbiamo a disposizione moltissime.
Ci sono approfondimenti, c'è la versione del software scaricabile da Internet, ci sono contatti per farvi mandare a casa il cd con il sistema operativo.
Linux nuota nel mare di Microsoft, e ancora una volta ringraziamo la rete in tutti quegli aspetti della tecnologia nei quali ci viene incontro con risorse gratuite.
Una curiosità, il simbolo di Linux è un pinguino, una simpatica immagine dal mondo della natura.



venerdì 4 marzo 2011

I vari Facebook presenti sul web, Ciaopeople

Questo mio post nasce da un commento di un blogger come me, oggi controllando le statistiche del mio spazio pubblico e privato, ho letto un commento che parlava di condivisione, di libero scambio, di idee libere che circolano per la rete.
Facebook nasce per volontà di un ragazzo statunitense e con scopi non certo nobili, nasce con un intento preciso, neanche il suo fondatore, poteva prevedere l'esplosione di popolarità che questa sua creatura avrebbe avuto.
Questo spazio web, cambia completamente la sua fisionomia, diventa a tutti gli effetti una azienda che fa business, produce denaro, cerca denaro e come ogni azienda ragiona da monopolista.
Il suo intento, nel momento della sua trasformazione, è quello di creare un monopolio, uno standard unico per tutti, associare il concetto di social network al proprio brand, e bisogna dire che in questa intento, sta riuscendo molto bene.
Ma la rete è un mare vasto in cui nuotare, e in questo mare così come si è diffuso uno standard di sistema operativo concorrente a Microsoft e mi riferisco a Linux, allo stesso modo ci sono nel web, piccoli social network, cloni di Facebook, o se preferiamo entità indipendenti non così affermate.
Google come sempre ci viene in aiuto, e cercando nel web, ho scovato un piccolo social network chiamato Ciaopeople in versione beta ( una versione in fase di studio) che sembra emulare le funzioni di Facebook.
L'unico modo per scoprirlo e iscriversi e a questo proposito vi lascio il link: http://it.ciaopeople.com/.
Questo post è un omaggio ai miei compagni di web del blog http://cifrawebmaster.blogspot.com/, non li conosco personalmente, ma ho visto il loro blog, possiede contenuti di qualità e bella grafica, consiglio a tutti i navigatori della rete una visita al loro spazio, l'arricchimento è sempre dietro l'angolo. 

giovedì 3 marzo 2011

Facebook, la cultura del social network crea scambi

Premetto di non essere un amante appassionato di Facebook, forse è un limite mio, non fraintendetemi, ho creato anche io un profilo su Facebook, c'è la mia data di nascita, le informazioni relative alla mia vita professionale e altri dettagli più o meno importanti.
Molte volte si apre un profilo su Facebook per puro edonismo, tradotto siamo vanitosi, ci piace pensare che il nostro profilo possa essere pubblico, gli amici ci possano scrivere e mandare messaggi, possiamo condividere foto e altro materiale.
Una cosa più interessante relativa al social network, è la logica dei gruppi al suo interno, i gruppi è una applicazione all'interno del proprio profilo, ti consente di creare letteralmente un gruppo a cui possono aderire tuoi amici o conoscenti dei tuoi amici, per condividere magari interessi e passioni comuni.
Andando sul proprio profilo, nella parte alta è presente tipo un motore di ricerca, digitando ad esempio la parola Internet, vengono reperiti una serie di gruppi o siti legati magari al mondo delle tecnologie.
I gruppi servono per avere maggiore visibilità alle proprie attività, per condividere con altri utenti percorsi comuni.
L'altra sera andando sul mio profilo, ho aperto la chat di Facebook e mi sono messo in contatto con una persona che aveva accettato la mia richiesta di amicizia perchè appartenente un un gruppo al quale siamo entrambi iscritti.
Per la prima volta ho capito la potenza del social network, una persona che a tutti gli effetti non conoscevo e con la quale non avevo mai avuto scambi, ha avuto con me una conversazione piacevole, uno scambio di opinioni sulla vita, sulla realtà, sul lavoro.
Si è creato tra lui e me uno scambio, uno scambio spontaneo non mediato dal sospetto o dalla diffidenza, il potere dello scambio affidato a un social network, uno strumento della tecnologia che abbatte le barriere sociali del non conoscersi.
 

mercoledì 2 marzo 2011

Internet e il Firewall, simile a un filtro della mente

Navighiamo, navighiamo, e nel nostro frenetico cercare nella rete informazioni e contatti, raramente ci preoccupiamo di quello che può entrare nel nostro computer.
Già in precedenti post, ho sottolineato come il problema sicurezza sia oggi più  sentito, il medesimo social network Facebook, già da un pò di tempo a questa parte, sta innalzando il livello di sicurezza della sua rete, proponendo la possibilità di creare profili in cui la privacy degli utenti sia maggiormente rispettata, infatti chi ha un profilo con una livello di sicurezza e privacy basso, viene invitato a innalzarlo per ragioni di privacy.
Parliamo oggi del firewall, la parola deriva dall'inglese e letteralmente significa muro di fuoco, in poche parole può trattarsi di una componente hardware presente in una rete di computer, il suo compito, può essere quello di fungere da filtro tra la rete intesa come Internet, e una rete di computer ubicata in un edificio definita lan, oppure un singolo computer.
Sicuramente oramai la maggior parte di noi, ha la linea adsl, questa linea adsl funziona tramite un apparato definito modem o router a seconda delle sue funzioni, senza scendere troppo nel dettaglio, questo apparecchio che noi abbiamo, se l'acquisto è stato fatto da noi, può avere un dispositivo firewall.
Il firewall ovviamente può essere anche un software installato nel computer, ma su questo secondo utilizzo del suo significato, ci sono parecchie perplessità, molte volte non protegge adeguatamente dai pericoli della rete.
Vi lascio il link alla enciclopedia Wikipedia, dove potete approfondirne gli aspetti tecnici, quello che ci interessa sapere, e quello che vi consiglio è, in caso di acquisto di modem o router per linee adsl, chiedete sempre se ha il firewall, proteggere più adeguatamente il vostro computer da software dannosi, è necessario per la vostra sicurezza, allo stesso modo di come mettete un filtro ai vostri pensieri ogni volta che le circostanze lo richiedono.
http://it.wikipedia.org/wiki/Firewall
 

Feng-Shui-Mente_0001.wmv

martedì 1 marzo 2011

Internet 2.0 coltiva il proprio interiore

Il navigatore della rete, una persona come tante, conosce il web 2.0 come utente medio, conosce Facebook e il concetto di Social Network, ma clicca in maniera compulsiva e frettolosa, segue la logica delle rete senza rendersene conto, dove tutto scorre veloce e cambia in maniera improvvisa.
La rete, questo magico mondo fatto di panorami diversi, in un mio precedente post, paragonavo la rete a una città metropolitana fatta di tante immagini colorate, come i cartelloni pubblicitari che ci sono nelle città vere.
Penso che a ognuno di voi, sarà capitato di vedere le città di notte, magiche, piene di colori, colori così luminosi che aggrediscono quasi gli occhi, il nostro sguardo si perde e siamo talmente immersi in questi colori che non sappiamo dove andare e cosa scegliere.
Una riflessione che dobbiamo fare e che penso sia molto importante è se siamo consapevoli quando noi utilizziamo la rete, se la rete è lo strumento con il quale andiamo verso un certo scopo, o semplicemente siamo noi lo strumento senza rendercene conto.
Questa sera, perchè so di essere come l'utente medio, vi parlo della sindrome del telecomando frenetico, vi capita mai di accorgervi che state cambiando i canali in maniera frettolosa e senza una logica?
Allo stesso modo, molte volte clicchiamo da un sito ad un altro senza una logica precisa, frettolosi e un pò annoiati, e magari ci perdiamo cose belle presenti nella rete.
La superficialità nella navigazione e la fretta è una cosa che ci contraddistinguono. Questa sera vi voglio parlare di un libro, non di un conoscente, ma voglio definirlo un amico delle rete, Gaetano Caira ha scritto un ebook elettronico che si chiama " Feng Shui e Armonia della Mente", un testo che coniuga passione per la rete, perchè ha approfondito queste aree anche tramite la rete e il proprio interiore. In esso sono contenute preziose strategie e consigli impagabili per cercare un nuovo equilibrio con il nostro mondo interiore. Qualcuno di voi penserà che un blog nato per scrivere su Internet, va fuori argomento parlando di equilibrio interiore, in realtà non è così, il mondo interiore è quello che offriamo al mondo di internet.
Più il nostro mondo interiore è in equilibrio, maggiore sarà la nostra capacità di interagire con gli utenti della rete in maniera giusta, serena ed efficace.
Vi lascio il link dove acquistarlo, costa come sempre all'incirca 10 euro, lo consiglio a tutti.
http://www.autostima.net/raccomanda/feng-shui-armonia-mente
Sono tempi di crisi per tutti, ma credetemi, non potreste spendere meglio 10 euro, perchè curare il proprio mondo interiore non ha prezzo, vuol dire vivere in manierà più positiva quello che ci circonda. 

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