martedì 8 febbraio 2011

La sindrome di Peter Pan

Molti ancora oggi discutono sulla identità di noi italiani, perchè questo popolo per quanto piccolo come collocazione geografica, è veramente preda di diversità l'uno dall'altro.
Siamo come una barca in mezzo la mare, la nostra identità è sempre sospesa tra quello che dovremmo essere come popolo, quindi avere una forte identità nazionale, un orgoglio per la nostra nazione e le nostre origini, e soprattutto uno spirito più solidale tra di noi e quello che veramente siamo.
Invece siamo figli di una storia lontana fatta di piccoli paesi, di piccole realtà con ognuna un suo stile e un suo modo di vivere, come se dentro una grande cartina geografica, ci fossero tanti piccoli regni tra di loro neanche molto intercomunicanti.
Io vivo a Cologno Monzese, ma vi posso assicurare che basta fare pochi chilometri, per trovare magari una realtà completamente diversa e un modo anche diverso di vivere.
Il nostro estremo individualismo, è quello che ci ha sempre contraddistinto come popolo a sè, ancora oggi le cose stanno esattamente così.
Una cosa però ci è rimasta, lo dicono i film fatti sugli esami di maturità nel corso degli anni, quel rispecchiarci in quell'esame per tutti un pò uguale, il sentirlo veramente come un passaggio da un modo di vedere le cose un pò adolescenziale a un'età adulta. 
Lo ricordiamo tutti un pò nello stesso modo, il vero esame, il rito di iniziazione, questo è un modo di vedere, forse anche un mito che ci accomuna un pò tutti, ogni generazione per quanto esso possa essere cambiato, se lo ricorda.
Teniamoci stretti questo ricordo, perchè fa parte del nostro vedere una cosa in maniera uguale per tutti e sentirla come italiani.
Teniamoci questa piccola sindrome di Peter Pan, che ci aiuta però ogni tanto ad affrontare il domani, con un occhio a quel momento di passaggio ma anche di spensieratezza.

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