lunedì 28 febbraio 2011

Google premia la qualità e non lo spam

Dice un motto di saggezza popolare e non, che la qualità prima o poi viene sempre premiata, la rete con il suo diffondersi in ogni angolo del pianeta, è un oceano di informazioni a disposizione di tutti.
Spesso insisto sul suo carattere democratico, infatti consente a ogni persona, sia esso un navigatore occasionale o poco preparato, oppure un professionista del web, di ritagliarsi un proprio spazio in un mare di informazioni, contenuti e siti vari che popolano il web.
Tuttavia, proprio il carattere democratico e aperto della rete, ha fatto si che la cultura dello spam, quella cultura basata sulla scarsa qualità si diffondesse in maniera molto rapida, creando anche prodotti estremamente scadenti.
Volendo prendere alla lettera il termine spam, parliamo di tutta quella pubblicità spazzatura che intasa quotidianamente le nostre mail, e che ci costringe a perdere parecchio tempo, nell'eliminare una quantità di messaggi stupidi e indesiderati che riempiono la nostra casella di posta.
Tuttavia dal mio punto di vista, il fenomento definito spam, è qualcosa di diverso dal semplice avere la casella piena di pubblicità inutile, è anche un modo di operare a di fuori di ogni etica della rete, nel quale si diffondono anche contenuti di basso livello senza guardare alla qualità, magari per avere un tornaconto immediato.
In questo senso Google ci viene in aiuto, infatti i programmatori del celebre motore di ricerca, hanno deciso di modificare un algoritmo presente al suo interno, questa modifica dovrebbe consentire di penalizzre tutti quei siti nei quali, si utilizza la logica della fotocopia.
Scrivere e pubblicare notizie, ricalcandole da altri siti, diffondendo la cultura del prodotto scadente e clonato.
I semi futuri di un web  di qualità, sono presenti in questa notizia

domenica 27 febbraio 2011

You tube e il marketing

Proprio ieri pensavo come rendere più incisivo il messaggio collegato al mio blog, mi è venuto in mente You Tube.
Conosciamo tutti You Tube, c'è sia la versione presente in lingua italiana, e ovviamente quella originale in lingua inglese.
Un sito in cui creando un account, in poche parole iscrivendosi, è possibile inserire qualsiasi tipo di video, dal più stralunato a scopo veramente amatoriale, al video invece più serio.
Andando sul sito, possiamo vedere che i video sono suddivisi per categorie e aree specifiche, ovviamente dalla parte degli utenti, questo spazio gratuito viene percepito come meramente fine a se stesso, nel senso che di solito la logica che accompagna il mettere un video su You Tube, è semplicemente quella di mettere in mostra l'ultima bravata fatta con gli amici.
Certi strumenti che abbiamo a disposizione, possono diventare uno strumento di marketing straordinario, questo sito è uno spazio aperto a tutti, creando il proprio profilo possiamo caricare qualsiasi video interessi una nostra attività, oppure un messaggio che vogliamo trasmettere agli utenti, possiamo utilizzarlo  a fini di marketing, ovvero rendere visibile un messaggio che vogliamo venga trasmesso attraverso il tam tam delle rete.
La rete, il web, la sua neutralità, ovvero il fatto che il web è uno spazio neutro nel quale non contano le proprie idee politiche, le proprie convinzioni personali o quello che noi siamo nella vita, sono una vetrina personale  sul mondo, il mondo dal quale proveniamo e nel quale ogni giorno combattiamo le nostre battaglie.
Uno spazio aperto a tutti, è uno straordinario strumento di marketing via web, possiamo rendere la nostra vetrina privata, una vetrina su un viale trafficato quello detta rete, uno spazio pubblico in cui ogni navigatore può fermarsi ad osservare il nostro messaggio.
Per approfondimenti alla storia di You Tube, vi lascio il seguente link:
http://it.wikipedia.org/wiki/YouTube

italiana creativita

sabato 26 febbraio 2011

Arpanet è il nonno di Internet

Questa sera voglio affrontare un tema ai più sconosciuto, perchè se noi oggi navigatori utilizziamo la rete come strumento di diffusione e di condivisione di foto, parole, pensieri, questo accade per un progetto in origine di tipo militare.
Come sempre, la rete militare si sviluppa in orgine negli Stati Uniti, una rete di computer costituita negi anni 60 negli Stati Uniti, il suo nome orginario era Arpanet.
Una rete di computer ovviamente a valvole, grandi come una intera stanza, che erano posizionati in stanze differenti o in angoli geografici del mondo molto distanti tra di loro.
Infatti all'inizio degli anni 60/70, il problema era proprio questo, un problema di natura logistico, infatti questi computer non avevano un collegamento tra di loro, e per questo motivo erano non funzionanti in maniera ottimale.
Il problema venne aggirato creando proprio nel 1969, il primo collegamento telefonico tra computer di università differenti, cominciavano proprio in quegli  anni le costruzioni delle basi di quella tecnologia, basata su protocolli.
Questo per dirvi, che la rete ha radici storiche lontane, era in orgine un protocollo di comunicazione a scopi militari, sviluppato per usi non civili, ma propro quello scopo originario, determinato dal clima della " guerra fredda" di quegli anni, poneva le basi per la rivoluzione che oggi viviamo come normale.
Quindi il nonno di Internet lo dobbiamo ringraziare, infatti quel progetto, con tutti i suoi limiti a livello di tecnologia, ha posto le basi per la moderna comunicazione via web, un modello standard di comunicazione che oggi consente a tutti noi, di vivere il web, coma una dimensione comune a tutti noi.
Approfondimenti al link:
http://it.wikipedia.org, storia di internet.

Il blogger è arte e guadagno

Il blogger è una figura in Italia non ancora affermata, nella mentalità nostra è paradossale pensare che qualcuno ti possa pagare per scrivere un post ( termine che identifica un articolo scritto per il web).
Io penso che un blog nasca dalla voglia di comunicare qualcosa, una parte del tuo mondo interiore trova una nuova forma di espressione con la rete, puoi finalmente comunicare emozioni, pensieri, sensazioni che erano dentro di te, al mondo che ti circonda, senza paura di essere giudicato.
La rete è un mondo virtuale fatto di persone reali che si mettono in comunicazione tra di loro, senza la pretesa di avere un punto di vista sulla realtà univoco, ma volendo condividere un modo di essere, un proprio modo di porsi con  gli altri utenti.
Il concetto di blogger, nasce negli Stati Uniti, patria di internet, del web e della rete, e il blog e il suo blogger, diventano con il tempo una figura chiave per le aziende, se ne incomincia a percepire la sua utilità.
Ovviamente come voi sapete, questo tipo di logica, magari molto diffusa in America, stenta e decollare qua da noi, dove la rete è ancora oggi per molti versi concepita come angolo di svago e divertimento in cui lasciare spazio semplicemente alla nostra voglia di esprimerci. 
Proprio in questa ottica, voglio parlarvi del servizio del sito http://inwip.com, uno spazio commerciale, in cui un blogger, sei il tuo desiderio è scrivere, può a seconda della categoria e della nicchia a cui il suo blog si rivolge, scrivere dei post su tipologie di prodotti in linea con i contenuti del proprio blog e essere pagato per farlo.
Immagino vi sembri una cosa strana, si tratta comunque di una logica precisa, quella della recensione, molte aziende valutano anche l'impatto che un certo prodotto può avere sulla rete, affidando la recensione a soggetti esterni.
Questo perchè un soggetto esterno, ha sicuramente un punto di vista più razionale sul servizio o sul prodotto offerto dalla azienda.
Il link lo avete, valutate voi se è il caso di aderire oppure no. 

venerdì 25 febbraio 2011

La logica del banner e le città di pubblicità virtuale

Per chi di voi ha avuto la fortuna di andare in città come New York, dovete sapere che questa città di notte è veramente magica.
Le luci si accendono, e la città prende una forma particolare, improvvisamente i palazzi spenti si illuminano, e ogni grattacielo presenta enormi cartelloni pubblicitari, ogni cartellone nel suo splendere rimanda a un marchio, a un prodotto di una qualche azienda, che cerca di avere la maggior visibilità possibile.
Ovviamente, più l'investimento iniziale della azienda è stato grande, maggiori sono le dimensioni del suo cartellone pubblicitario, una città virtuale fatta di cartelloni pubblicitari, un gioco incredibile di colori che aggredisce quasi l'occhio.
Parliamo ora della rete, il banner è propriamente quel cartellone pubblicitario che la realtà fisica della città vi restituisce, ovviamente parliamo di un rettangolo in cui le dimensioni vengono calcolate in pixel, può essere statico, oppure dinamico, ovvero a sua volta essere un link che rimanda ad un'altra pagina.
La rete e molti siti sussistono in funzione dei banner, ora non ne voglio approfondire gli aspetti tecnici relativi alla sua creazione, si tratta del lavoro di grafici molto bravi, i quali hanno la capacità di accostare i colori e le scritte nel modo giusto.
Immaginate però come sarebbe la rete senza i banner, anche la rete è una città metropolitana fatta di colori e luci, e il banner ne è la sua rappresentazione più marcata.
Lascio a tutti colori i quali dovessero arrivare sul mio blog, il link alla enciclopedia del web Wikipedia, dove potete approfondire la definizione di banner.
Buona navigazione nella nostra città virtuale fatta di colori: il web.

giovedì 24 febbraio 2011

Il download gratis e la logica del port scanner

Parliamo anche questa sera di sicurezza e di rete internet, quando abbiamo incominciato questo percorso insieme, ci siamo spesso detti che la peculiarità di internet, è la capacità tramite un collegamento e una adsl, di far entrare il mondo fuori nello schermo singolo del nostro computer.
Pensateci, è una cosa bellissima, il mondo entra nelle nostre case, quello che è lontano, diventa vicino a noi, perfettamente raggiungibile, un utente che vive magari in Australia, può tranquillamente chattare con noi, e la barriera fisica è annullata, il mondo diventa estremamente piccolo.
Ma se il mondo reale, fatto di volti reali, diventa un universo virtuale nel quale gli utenti si incontrano e intrecciano relazioni, pensate anche al fatto che così come nella vita fisica, sono presenti persone non sempre positive che popolano il mondo nel quale viviamo, così anche la rete è popolata di personaggi poco raccomandabili, dediti magari ad attività fraudolente.
Generalmente l'utente medio, ha una scarsa conoscenza di quelle che sono le vulnerabilità del proprio computer, vulnerabilità che possono essere sfruttate dal malintenzionato di turno.
Vediamo in quale modo questo accade, ogni singolo computer, ha un indirizzo ip, l'indirizzo ip per chi non lo sapesse, è un indirizzo che contraddistingue ogni singola scheda di rete di ogni computer connesso a internet.
Un port scanner è un programma che scandaglia indirizzi ip collegati alla rete, questo consente un monitoraggio delle macchine collegate in rete, alla ricerca di punti deboli o vulnerabilità di un computer singolo.
Questo viene fatto per fare in modo di riuscire a entrare in un singolo computer e carpire delle informazioni dell'utente ( accessi al proprio conto online, eventuali password).
Un utilizzo più consapevole della rete, un utilizzo più attento, deve essere il modo in cui l'utente si confronta con il web.
Se avete voglia di approfondire queste tematiche, vi consiglio questo libro  "Sicurezza sul web".
Si tratta di un ebook in formato elettronico, scaricabile da internet al costo all'incirca di 10 euro. Diversamente cliccando su leggi il programma completo, potete scaricarne il primo capitolo in omaggio, iscrivendovi alla newsletter, buona sicurezza a tutti. 

mercoledì 23 febbraio 2011

Software Socioclean, per un Facebook controllato e sicuro

Questa è una di quelle notizie che renderà sicuramente più serene quelle persone che amano utilizzare i social network, ma temono fortemente che il proprio profilo, possa essere violato sia in termini di privacy, che in termini di sicurezza.
Dagli Stati Uniti, arriva un software di concezione completamente nuova, questo software sviluppato appositamente da una azienda, è una sorta di guardiano del nostro profilo su Facebook.
L'esigenza nasce alla luce de fatto che, il social network sta cambiando completamente fisionomia, è nato come una piattaforma nella quale le persone si incontrano principalmente per motivi di sfago, per condividere spazi personali, informazioni o interessi comuni, o più semplicemente pubblicare foto da mettere in rete.
Ma in questi ultimi anni, Facebook è diventata sempre di più una realtà e una vetrina nella quale, molte persone si mettono in contatto con altre per eventuali ricerche di lavoro, oppure professionisti di vari settori, utilizzano Facebook come vetrina virtuale per le loro ricerche legate al mondo lavorativo e al marketing.
Questo cambia radicalmente la concezione del social network come solo strumento di svago, e lo trasforma in una vetrina virtuale nella quale mettere in luce il proprio profilo professionale.
Questo software, promette di avvisare l'utente nel caso di fastidiose intrusioni alla propria privacy, un  software  per il controllo del proprio profilo sui social network.
Vi lascio anche il link dove poter fare ulteriori ricerche e approfondimenti.
Il link rimanda al sito della casa produttrice, è in inglese, ma ricordatevi che c'è sempre il buon vecchio traduttore a venirvi in aiuto.
http://www.socioclean.com

martedì 22 febbraio 2011

Mondadori, web e ebook

Lo avevamo previsto, il cambiamento era nell'aria e l'editoria digitale fa sicuramente un passo in avanti con questa notizia.
La case editrici tradizionali, hanno visto erodere nel corso degli anni i loro utili nel settore della editoria tradizionale, la lettura cartacea di un libro, è progressivamente stata sostituita dalla editoria digitale, e da quelle case editrici che hanno saputo incentrare il loro sviluppo, su questo nuovo filone.
Avrei potuto intitolare questo post anche l'uomo digitale, avrebbe comunque reso giustizia al cambiamento in atto e alle trasformazioni che stiamo vivendo in questo momento.
Le mie giornate trascorse in metropolitana per i miei spostamenti giornalieri, mi fanno osservare una realtà che muta, infatti accanto al tradizionale sfogliare di pagine di un libro in formato cartaceo, molti utenti hanno incominciato a utilizzare in nuovi standard che il web 2.0 mette a disposizione.
Gli smartphone di ultima generazione, hanno incominciato ad abituare l'utente a leggere sempre di più le notizie in uno schermo collegato a internet, successivamente i Tablet, stanno abitando l'utente a considerare un pc, come un libro elettronico.
Si tratta sicuramente anche di una rivoluzione di tipo culturale, l'utente medio, sta adeguando il suo modello di lettura alle continue evoluzioni in campo tecnologico.
La notizia di oggi, è sicuramente il segno che anche le grosse case editrici, hanno percepito il cambiamento e hanno capito che l'editoria digitale è un passo obbligato nel loro sviluppo.
La Mondadori infatti, ha annunciato che utilizzerà la tecnologia della Adobe, per produrre i suoi ebook in formato elettronico.
L'evoluzione dell'uomo digitale, procede a passi da gigante.

lunedì 21 febbraio 2011

L'interconnessione della rete aiuterà l'Africa?

Il post di questa sera è in primis una provocazione a quanti parlano di piani di aiuto e sviluppo per i paesi definiti poveri, ma poi di fatto non si muovono assolutamente in questo senso.
Anche nell'ambito delle tecnologie a banda larga, viviamo un divario notevole tra i paesi sviluppati e i paesi poveri.
Molte volte abbiamo detto che la rete unisce e rende le distanze fisiche del mondo completamente senza alcun tipo di significato, ma questa straordinaria diffusione e capillarità della rete, non vale assolutamente per tutti i paesi.
Se si analizzano le percentuali i connessione alla rete, si scopre che le percentuali di diffusione di internet, sono estremamente elevate negli Stati Uniti e allo stesso modo anche in Europa.
Ma non possiamo dire che l'Africa e in modo particolare le zone interne di essa, abbiano lo stesso grado di diffusione di questa tecnologia.
Questo sicuramente perchè, le aziende che investono in queste infrastrutture tecnologiche, sono quasi tutte di origine straniera, dall'altra le medesime aziende, dichiarano che raggiungere alcune zone interne del paese, richiederebbe degli investimenti infrastrutturali con dei costi talmente elevati, da non poter essere sostenibili.
La politica di queste compagnie, è quella di investimenti nelle zone costiere di questo continente, più facilmente raggiungibili e meno dispendiose, tuttavia questo penalizza fortemente le zone dell'entroterra. Probabilmente potrebbe ovviare a questo inconveniente la tecnologia degli smartphone.
Spero ovviamente che la tecnologia venga in aiuto a queste realtà, questo per rendere possibile lo studio a distanza attraverso una piattaforma web e le relative tecnologie, delle nostre conoscenze,la trasmissione del nostro sapere tecnologico e non solo, per aiutare queste popolazioni a costruire un continente nero più evoluto e all'avanguardia.
Questo renderebbe ancora più democratica la rete, ancora una volta il web 2.0, verrebbe in aiuto in parti del mondo dove la trasmissione del sapere, è più difficile per una serie di fattori tra di loro collegati.
Potrà il web fare tutto questo?   

domenica 20 febbraio 2011

Sicurezza sul web, la rete, i pericoli e l'utente ignaro

Oggi parliamo di un argomento sottovalutato dai più, la sicurezza legata al  mondo del web. Abbiamo parlato di privacy nei giorni scorsi, e di come hacker ben preparati possano tranquillamente violare sistemi di sicurezza sofisticati e molto costosi.
Il tema della sicurezza è molto sentito da tutti al giorno d'oggi, le aziende spendono moltissimi soldi in apparati tecnici sempre più sofisticati, in server blindati che possano garantire un livello di sicurezza elevato, tuttavia il discorso della security parte dal lato dell'utente.
Parliamo di emule, uno dei software gratuiti per fare ricerche sulle rete, molti di voi non sanno che in origine emule è nato come software per la condivisione di file in modo gratuito fra gli utenti, solo in seguito è diventato un software in cui si pratica e lo facciamo tutti, scaricamento di programmi craccati e senza licenza originale,perchè magari abbiamo l'esigenza di risparmiare sulle costose licenze.
Tuttavia lo scaricamento di programmi di origine illegale, oltre a esporci al problema della rilevanza penale dei comportamenti che adottiamo, ci espone anche a potenziali rischi di altro genere.
Nessuno sa, che un utente malintenzionato, può tranquillamente mettere in rete programmi nei quali vi siano virus che magari, vanno a cercare nel nostro computer password e dati legati magari al nostro conto corrente, per carpire dati sensibili e svuotarci le tasche.
Questo programma, potrebbe essere tranquillamente essere un software free scaricato da emule, che magari si installa nel nostro computer e carpisce dati importanti.
Proprio per questo motivo, vi consiglio la lettura di un libro molto interessante che si chiama " Sicurezza sul Web", il costo è sempre all'incirca sui 10 euro, in alternativa potete scaricarvi gratuitamente il primo capitolo per una valutazione.
Vi lascio il link da cui scaricare il primo capitolo, "Sicurezza sul Web" basta iscriversi alla newsletter, una volta arrivati sulla pagina, cliccate su leggi il programma completo, a quel punto venite reindirizzati sulla medesima pagina, dove iscrivendovi alla newsletter, potete scaricare il primo capitolo.
Ricordatevi che difendere i propri dati in rete, è una priorità per tutti, internet è un oceano di infinite possibilità, ma anche un mare di grandi pericoli per utenti ignari.

sabato 19 febbraio 2011

Gruppo Hacker Anonymous, mistificatori della rete o scopritori di complotti?

Il gruppo di hacker denominato Anonymous, ha colpito nuovamente, in questo caso si è introdotto nel sito di una azienda che lavora per il governo americano occupandosi di sicurezza informatica.
Il motto dice " non svegliare il can che dorme" e questa azienda ha fatto l'errore di far trapelare informazioni relative al fatto di essersi introdotto in questo gruppo di hacker e di averne delineato la fisionomia
Questa notizia ci fa sicuramente capire in potere delle parole, prima di far trapelare una qualsiasi notizia, bisogna essere sicuri del grado di fondamenta che essa possiede e se è attendibile per metterci al riparo dalla tempesta che andremo a scatenare.
Il gruppo degli hacker, ha messo in atto la sua vendetta, entrando nei server di questa azienda, e diffondendo delle mail segrete che avevano interessato alti dirigenti della azienda medesima.
L'intelligenza informatica e anarchica di questo gruppo, sicuramente non ha eguali, si è scatenata nel momento in cui Julian Assange fondatore di WikiLeaks, è stato al centro di una rilevanza mediatica non indifferente, legata all'aver diffuso una serie di notizie molto segrete, sul cui contenuto ovviamente molti di noi nutrono forti dubbi.
Quello a cui realmente un inconsapevole Jiulian Assange ha dato il via, è stata la voglia e il desiderio di carpire informazioni etichettate come riservate, da diffondere liberamente in rete, poi come molti di noi sanno, il tam tam della rete, provvede a fare il resto.
Quello che a questo punto mi chiedo è il grado di verità e attendibilità che queste notizie hanno, perchè l'ingenuità di pensare che non esistano piani segreti dei quali la maggior parte della opinione pubblica non è a conoscenza, direi che non è così strano.
Le democrazie moderne, si fondano su una sorta di filtro messo in atto tra i pochi che governano e la maggior parte delle persone, questo si dice per mantenere un certo ordine sociale.
Il problema è che la diffusone di notizie, crea inquietudini e danneggia persone, anche se le si possiedono, occorre diffonderle con prudenza, molte volte sono più esplosive di un ordigno atomico.

Facebook e i suoi satelliti

Quando pensiamo al social network, il nostro pensiero corre subito al più conosciuto al più famoso, corrisponde al nome di Facebook.
Mentalmente è come se ragionassimo in termini di parole chiave, pensiamo a social network e sulla bocca associamo subito il termine Facebook.
Il suo fondatore è stato molto bravo, ha saputo trasformare una invenzione fatta e nata per uno scopo minore, in uno standard diffuso e riconosciuto.
Da un punto di vista strettamente geografico, possiamo dire che l'Italia a tutti gli effetti ha subito una sorta di colonizzazione da parte di questo standard di comunicazione e condivisione.
Ma come è accaduto per i sistemi operativi dominati dallo strapotere della Microsoft, ci sono altre realtà magari di nicchia che sono presenti sul web, mi viene subito in mente Linux, il sistema operativo open source, non diffuso come Windows,ma che comincia, complice anche la crisi economica, ad avere una diffusione molto maggiore rispetto al passato.
Allo stesso modo, ci giunge notizia del fatto che nei vari angoli del mondo, sono presenti molte fisionomie di social network, alcuni hanno un numero di utenti anche maggiore rispetto al conosciutissimo Facebook.
In Giappone ad esempio, ci sono due social network estremanente diffusi che rispondono ai nomi di Mixi e Gree, hanno funzionalità per alcuni versi simili a quello da noi maggiormente conosciuto, in Russia abbiamo V Kontakte, un clone perfetto, inventato da un giovane russo.
Quello che di fondo unisce questi social network diversi per collocazione geografica e interfaccia è l'utilizzo di fondo, tutti queste realtà tra loro così differenti, ancora una volta ci testimoniano la incredibile bellezza della rete, una rete globale in competizione, ma anche incredibilmente democratica.
Consente a tutti la possiblità di ricavarsi un proprio spazio, mentre la vita normale molte volte ci costringe ad un anonimato collettivo, la rete ci regala visibilità.
Facebook e i suoi satelliti, consentono a ognuno di noi, di avere una propria visibilità, potendo comunicare con una fitta rete di contatti.
 
 

venerdì 18 febbraio 2011

Progetti via web, per uno sguardo all'Italia di domani

Una notizia interessante e incoraggiante, in un quadro globale nel quale le notizie che riportano i giornali, sono sempre negative.
La crisi che stringe l'Italia sembra essere senza fine, problemi di tipo economico, le famiglie che difficilmente arrivano a fine mese, sono notizie con le quali quotidianamente ci confrontiamo.
Ma ecco che arriva un progetto nuovo,in occasione dei festeggiamenti del 17 marzo, un progetto che arriva dalla Regione Piemonte, parla di cervelli, di intelligenza creativa associata alla tecnologia.
Nello specifico, si tratta di una iniziativa nella quale c'è a disposizione una cifra all'incirca pari a un milione di euro in progetti start-up che spazino nei campi legati al web, legati alle bio e nano tecnologie, e alle tecnologie sostenibili.
L'iniziativa è lodevole, ma la domanda che mi sorge spontanea è che forse si è aspettato anche troppo tempo, per capire che occorrono idee nuove e menti innovative per tentare di risolvere i problemi che il nostro paese in questo momento sta vivendo.
L'unica strada per un paese che vuole crescere, è investire sulla società della conoscenza, investire in idee nuove, in talenti che vogliono esprimere progetti nuovi, perchè credetemi la crisi in Italia potrebbe essere molto lontana da noi, se vi fosse un briciolo di meritocrazia, che non è una bella parola, ma è la volontà ferma di riconoscere il talento di chi porta novità e innovazione. 
Uscire fuori dalle logiche della simpatia o antipatia, uscire fuori dalle logiche dell'individualismo italiano del voler avere sempre o comunque ragione.
Sono convinto di una cosa però, il potere delle rete, il tam tam di internet, dei social network, è uno spazio in cui i talenti possono venire fuori e esprimere le loro potenzialità.

giovedì 17 febbraio 2011

Il mondo internet, una quantità di dati enorme ma vince l'uomo

La notizia è di quelle curiose, stile americano, nel senso che alcuni studiosi di una delle università della California, sono riusciti a quantificare la mole di informazioni archviate nell'era digitale.
Prendendo come spunto l'anno 2002, anno in cui di fatto sembra essere iniziata l'era digitale, sono riusciti a fare una stima della quantità di dati archiviati a livello di dati digitali.
Non vi dò le cifre perchè dal mio punto di vista non sono così interessanti, sappiate solo che dal momento in cui Internet ha fatto la sua comparsa, il processo di digitalizzazione delle informazioni, è cresciuto in maniera veritiginosa.
Oggi decisamente i supporti digitali, possiedono circa il 95 per cento delle notizie presenti in giro.
Sicuramente è una di quelle notizie da tenere in considerazione, innanzitutto per l'impatto che ha sulle nostre vite, da una parte c'è da chiedersi che grado di sicurezza hanno i supporti digitali, se queste notizie venissero perse per un qualsiasi motivo, riusciremmo a recuperarle?
L'altra notizia, invece riguarda il fatto che la quantità di informazioni immagazzinate nel nostro Dna è di molto superiore, a testimonianza del fatto che l'uomo è ancora una macchina perfetta inimitabile.
Chiudo questo post dicendo anche a tutti per fortuna che la nostra natura al momento è inimitabile, questo ci rende veramente unici.

Lo spazio, uomini e androidi

Inutile ripeterlo ancora, la tecnolgia sta facendo passi da gigante, questi passi portano sempre di più, verso una interazione più stretta tra l'uomo e la macchina, talmente stretta da sembrare quasi che la macchina abbia un sogno segreto nel cassetto, quello di diventare umana.
Per chi non lo avesse visto, consiglio la visione del film " L'uomo bicentenario" con uno straordinario Robin Williams, in questo film viene narrata la storia di un androide che si innamora talmente delle emozioni e delle fragilità umane, da desiderare e riuscire a diventare un uomo.
Questo preambolo per venire a presentarvi la notizia di oggi, il Giappone, si prepara a mandare a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, un robot che avrà funzioni di supporto all'equipaggio degli astronauti.
Questo tipo di androide, sarà un modello estremamente avanzato, in grado di fornire supporto medico e psicologico all'equipaggio degli astronauti.
Uno dei suoi compiti sarà quello di tenere le comunicazioni con la terra, nel momento in cui gli astronauti dovranno magari svolgere missioni fuori dalla stazione spaziale orbitante.
Nello spesso tempo, potrà monitorare le condzioni fisiche e psicologiche dell'equipaggio, ogni ogni volta che ce ne dovesse essere bisogno.
L'uomo interagisce con la tecnologia e la tecnologia si avvicina sempre di più alle sfumature umane.
 

mercoledì 16 febbraio 2011

Microsoft, violare la privacy per difendere la privacy

Dietro a questo gioco di parole, si nasconde un mutamento drastico nella azienda numero uno al mondo per quanto concerne la vendita dei sistemi operativi nel mondo.
All'incirca un anno fa, dato che ormai il fattore sicurezza è un problema che sta diventando di proporzioni molto grandi, l'azienda aveva imposto agli Internet Service Provider, di provvedere oltre a fornire ai propri clienti la connessione a Internet, alla loro sicurezza vigilando sui loro computer.
Questo ovviamente implicava il fatto che, ogni volta che i provider avesse sospettato una violazione in termini di sicurezza al computer del cliente, lo avrebbe dovuto comunicare subito, bloccando eventualmente l'accesso alla rete ai singoli computer.
Tuttavia giustamente, i dirigenti della azienda si sono accorti che il tentativo di difendere i computer dei propri clienti da eventuali pericoli presenti in rete, dall'altra parte diventava una palese violazione alla propria privacy.
Non esistono modi di difendere i computer, senza magari andare a intervenire in maniera eccessivamente presente, sulla loro funzionalità in rete.
La questione più grande in questo momento non è tanto capire che esiste un problema legato alla sicurezza della rete, questo ormai è un problema sentito un pò da tutti, dalle aziende che subiscono danni economici molto grandi per gli attacchi degli hacker o dei virus ai loro server, e dai privati.
Il problema e la vera sfida, è conciliare la sicurezza e la privacy dei dati dei computer dei clienti, perchè in questo momento privacy e sicurezza, sembrano essere due parole difficili da far convivere insieme.

Sfatato un mito, Google accresce la nostra mente

Internet come ho detto in precedenti post, è una rete globale che di informazioni che sono tra di loro interconnesse.
Da un pò di anni a questa parte, è nata una polemica che io trovo abbastanza inutile e sterile su questa generazione di giovani, giovani globalizzati dalla tecnologia, fisicamente presenti in un posto, ma con una identità globale, infatti gli strumenti che utilizzano, fanno si che il mondo virtuale per il quale passano persone reali, sia sempre con loro.
Molte volte sentiamo dire che sono giovani svogliati, impegnati tutto il tempo a chattare o a collegarsi a Facebook, per rimanere in contatto con i loro amici, in realtà io penso che le cose stiano in maniera molto diversa.
La generazione di ragazzi che ci sono oggi, sono cresciuti in una società estremamente dinamica sia dal punto di vista dei mutamenti economici, che dal punto di vista dei mutamenti legati al mondo della comunicazione.
Fino a pochi anni fa c'erano i libri cartacei, oggi ci sono gli ebook elettronici, libri in formato più ridotto e scaricabili da internet in formato pdf.
In una società veloce e dinamica come la nostra, i ragazzi magari non ameranno i libri di formato cartaceo o saranno annoiati da alcuni programmi scolastici, ma sanno benissimo fare una ricerca tramite Google, conoscono molto bene i processi di indicizzazione del più noto motore di ricerca.
Il problema in realtà è inverso, la loro cultura digitale, è molto più sviluppata rispetto alla nostra capacità di creare dei contenuti di tipo scolastico ed educativo che li possa coinvolgere.
Non cerchiamo di adeguare i ragazzi alla Divina Commedia, ma trasferiamo le conoscenze del mondo passato su Google, coinvolgiamoli nel mondo della cultura parlando il loro linguaggio tecnologico. 

L'automatizzazione di un veicolo spaziale: orgoglio italiano

Una notizia che fonde scienze, tecnologia e saper fare italiano.
Nei prossimi mesi, è previsto il lancio di un veicolo chiamato Atv, il quale si recherà nello spazio e avrà come missione, l'approvvigionamento e il rifornimento di una stazione spaziale orbitante.
La notizia non sembra essere di quelle particolarmente importanti, se non fosse che questo veicolo spaziale, è completamente automatizzato.
In poche parole, possiede dei sistemi computerizzati interni estremamente sofisticati, questi sistemi permettono al veicolo spazile, di eseguire una serie di operazioni complesse senza l'ausilio di un equipaggio a bordo.
La mano dell'uomo risulta essere praticamente invisibile e si limita semplicemente a una sorta di controllo da terra della funzionalità ottimale del veicolo.
Questa notizia, rende partecipi anche noi italiani, nella misura in cui la parte anteriore del veicolo, è realizzata da un gruppo di scienziati italiani, assieme ai sensori ottici e agli apparati di telecomunicazioni.
Possiamo ancora una volta affermare con orgoglio, che il talento italiano si esprime anche in campi di eccellenza, ricordiamocelo, l'Italia non è solo gossip o Grande Fratello, ma anche scienza, tecnica e ingegno.
 

Forex, miti e realtà del guadagnare online tramite valute

Da un pò di tempo a questa parte, sulla mia casella di posta elettronica, compare un banner pubblicitario che tratta di un argomento chiamato Forex.
Per spiegarmi meglio, ho provato a informarmi, si tratta di un metodo tramite il quale, una persona può investire nel mercato delle valute estere una cifra minima, realizzando una volta capiti bene i meccanismi, degli utili notevoli.
Trattandosi di valuta internazionale, capite bene che si tratta comunque di una attività legata ai rischi di finanza speculativa e altri fattori.
Il fatto che il web 2.0 ci venga incontro, permettendoci di svolgere una professione del genere tramite internet, non vuol dire necessariamente avere la capacità e le peculiarità per investire in un mercato del genere.
Qualsiasi attività legata agli investimenti, ma diciamo pure qualsiasi attività in generale, richiede anni di esperienza, anni per testarne e capirne i meccanismi, e anni di pratica e applicazione.
Cercando su internet, ho trovato un testo che mi sento di consigliarvi, si chiama Trading nel Forex, scritto da un esperto di finanza e di scambio valute, addentra il lettore nei meccanismi tecnici e economici di questa forma di investimento. 
Vi lascio il link da cui scaricare il libro, il testo è a pagamento, costa all'incirca 10 euro, ma potete da questo link iscrivervi alla newsletter della casa editrice che si chiama Bruno Editore.
L'iscrizione alla newsletter, consente di ricevere una copia omaggio del primo capitolo, in modo tale da valutare se l'acquisto possa fare al caso vostro.
Ecco il link : Trading nel Forex.
Iscrivendosi alla newsletter, visualizzerete due pagine in cui vi verranno proposti altri libri, arrivate in fondo alla pagina e proseguite se non volete fare acquisti. I libri sono in formato elettronico.

martedì 15 febbraio 2011

Dati delle pubbliche amministrazioni in mano a sviluppatori web, sono sicuri?

Questo titolo del mio post, risulterà essere un tantino  lungo per il navigatore occasionale, ma vi chiedo la pazienza e la cortesia di fermarvi un attimo a leggere l'articolo, riguarda penso un pò tutti.
Nella città di Torino, si svolgerà una importante manifestazione denominata, Biennale Democrazia.
Questa manifestazione nasce per discutere del ruolo principale che la Pubblica Amministrazione ha nella custodia di dati sensibili, riguardanti un pò tutti i cittadini.
L'occasione per parlare di trasparenza della Pubblica Amministrazione e per presentare un progetto pilota, ovvero dare in mano a degli sviluppatori web, la massa impotente delle informazioni digitali delle Pubbliche Amministrazioni, per creare una sorta di mappatura dei dati.
Questa mappatura dei dati, girando su applicazioni web o mobili, consentirebbe di mettere a disposizione della comunità dei cittadini, una quantità incredibile di dati, questo nella più completa trasparenza.
L'idea di fondo è buona, ma il problema che ci si deve porre, è il rischio di mettere in mano a esterni, dati sensibili che riguardano il funzionamento di una Pubblica Amministrazione a 360 gradi, dalla politica, alla tassa sui rifiuti, insomma ogni aspetto che noi cittadini viviamo come tale. 
Il progetto si dovrebbe secondo me arricchire di un altro aspetto
estremamente importante, un comitato di esperti che spazia da figure tecniche come sviluppatori che verificano il lavoro di queste società esterne, e figure amministrative per verificare l'elaborazione di questi dati.
Le informazioni sono un bene prezioso da mettere a disposizione di tutti, ma con il dovuto controllo all'operato di chi le manipola.

Facebook, lo smartphone e la cultura del social network

Era inevitabile che  prima o poi il social network più famoso del pianeta avrebbe presentato un suo modello di smarthpone.
Il fondatore di Facebook, ha annunciato ufficialmente che sarà presentato prossimamente uno smartphone prodotto da loro.
La notizia sembrerebbe non aggiungere nulla nell'universo degli smarthpone, sappiano benissimo che qualsiasi cellulare di ultima generazione, ha tra le tante funzioni integrate anche il collegamento al social network Facebook.
Tuttavia c'è una sottile differenza da sottolineare, gli smartphone di ultima generazione hanno l'opzione del social network come una appendice tra le tante, una funzione in più che oramai bisogna avere per potersi collegare alla propria rete di amici virtuali e non.
Quindi fino a questo momento la filosofia di base dei costruttori, è stata di dare un prodotto utile con una serie di funzioni aggiuntive tra cui anche quella di collegamento a Facebook.
Dalla analisi che ho potuto fare su questa notizia, c'è un totale capovolgimento nel presentare lo smartphone che Facebook e il suo fondatore metteranno in commercio.
Il prodotto verrà interamente costruito tenendo conto principalmente delle caratteristiche legate al social network, quindi sarà un prodotto che darà la possibilità di condividere video, foto e altro materiale, in una maniera tale che emulerà completamente l'universo del social network.
La domanda vera che ci si dovrà porre, è se non sarà un prodotto troppo funzionale alle caratteristiche del social network e poco al concetto di utilità.
   

lunedì 14 febbraio 2011

Camminare su Marte, una tecnologia simula l'impossibile

Una di quelle notizie che lasciano senza parole, ma una notizia che nello stesso tempo ci fa capire di quanto non solo il web e la sua rete, ma la tecnologia in generale, faccia passi da gigante, sempre guidata dal talento dell'uomo.
Un ambizioso programma spaziale denominato Mars500, da circa otto mesi sta ricercando le condizioni praticamente reali di una missione su Marte.
Gli astronauti vivono in un simulatore che crea quasi in maniera aderente alla realtà, quelle che potrebbero essere le condizioni di vita su un pianeta come Marte.
Si tratta di un ambizioso programma creato dalla Agenzia Spaziale Europea, questo programma, dovrebbe portare gli astronatui a simulare addirittura anche una passeggiata sul pianeta rosso.
Penso che molti di voi conoscano il film Matrix,per chi non lo conoscesse, il film narra di una realtà virtuale in cui esseri umani ingannati da macchine, vivono in un mondo fittizio creato da programmi informatici e credono che tale realtà sia così vera, da non pensare e da non rendersi conto di essere ingannati.
Questo esempio l'ho semplicemente utilizzato perchè penso che questa notizia, renda giustizia in parte alle evoluzioni incredibili che la tecnologia applicata alla scienza, stanno avvenendo intorno a noi.
L'importante è che l'evoluzione delle tecnologia, sia sempre governata dalla mente dell'uomo, secondo un disegno e un progetto, che miri al bene di tutti.

Il bloggatore è un viaggiatore delle rete

Una sera navigando in rete alla ricerca di spunti relativi al mio blog, mi sono imbattuto in un sito o per meglio dire un blog, il cui nome ha subito colpito la mia attenzione.
L'indirizzo di questo blog è il seguente www.ilbloggatore.com, navigando all'interno del blog, sembrano esserci i soliti contenuti legati alla tecnologia, al mondo di internet e ovviamente anche ad altri campi della conoscenza umana.
Tuttavia, non sono abituato a fermarmi alle apparenze, come voi penso ben sappiate ma non lo voglio dare per scontato, ogni blog che si rispetti, ha una sua area di presentazione, nella quale vengono più o meno riassunti gli scopi per i quali una determinata attività è nata.
Andando nell'area chi siamo, vengono chiariti gli obiettivi di questo blog, una sorta di aggregatore, uno spazio aperto in cui altri blog possono cercare visibilità per trattare tematiche legate al mondo della tecnologia e non solo.
Uno spazio aperto in cui, anche il navigatore occasionale, possa ricercare informazioni legate al mondo della tecnologia liberamente.
Diffondere la conoscenza, il sapere e la tecnologia in maniera semplice e immediata, per far crescere la cultura informatica degli utenti.
Secondo me il bloggatore è innanzitutto un viaggiatore della rete, che ha cercato informazioni, le ha raccolte e le ha volute organizzare in contenuti accessibili a tutti.
Un viaggiatore che ha navigato inquieto in rete per accrescere il proprio sapere, ma da viaggiatore si è trasformato in bloggatore nel momento in cui ha voluto creare un proprio spazio nel quale il navigatore occasionale si possa fermare a cercare informazioni utili per sua crescita.

Microsoft, il web e una rete di tracce fittizie

Se anche un colosso come Micorsoft, pubblica una notizia del genere, significa veramente che il tema della privacy degli utenti, comincia ad essere una problematica sentita anche dalle aziende che hanno fatto della tecnologia un business.
La notizia è di quelle ghiotte, l'azienda Microsoft, ha deciso tramite la piattaforma Hotmail, di dare la possibilità agli utenti di poter creare fino a 5 indirizzi all'anno completamente scollegati da quello principale.
Fino a questo momento, anche creando account specifici per i settori legati allo shopping e ai forum, erano contenuti in essi, tracce dell'indirizzo madre.
Questo poi consentiva a aziende terze che vivono di pubblicità, di intasare la vostra casella mail di spam di tutti i generi.
Non so se a voi capita, ma io passo una buona parte della giornata a cancellare dalla mia casella di posta elettronica, messaggi pubblicitari fastidiosi di aziende terze per le quali ho acconsentito alla diffusione dei miei dati.
Dato e considerato che ogni volta che mi iscrivo a un sito ad esempio di shopping, per evitare questa seccatura, dovrei ogni volta leggermi le condizioni per evitare la diffusione dei miei dati quali la mail, questo potrebbe essere un ottimo sistema per depistare lo spam selvaggio.

domenica 13 febbraio 2011

Internet, Social Network e cure mediche

Ogni giorno che passa, mi rendo sempre più conto che la tecnologia può essere messa a servizio dell'uomo e non viceversa.
La notizia in questione,ci parla di un medico negli Stati Uniti, che ha introdotto un nuovo progetto nell'ambito della cura dei pazienti.
Avete presente le sale di attesa del medico di base?
Solitamente io come qualsiasi altra persona, se apre la porta di una sala d'attesa di un medico, è completamente preso dalla sconforto, davanti mi si para lo spettacolo di una sala completamente strapiena, vi sono persone in fila da ore, che attendono di entrare per mostrare al medico le proprie lastre e sentirsi magari dire che è tutto a posto, e altre persone come me, che perdono una intera giornata di lavoro, perchè sanno già in partenza che sai quando entri, ma non sai quando esci.
Questo medico si è inventato una idea nuova per accellerare le procedure, costruire un social network, una sorta di intefaccia via web, nel quale il paziente inserendo un proprio account con relativa username e password, può ad esempio consultare l'agenda elettronica del medico, e prenotare la visita nel momento in cui è libero.
Ci sono i profili dei medici secondo le proprie specializzazioni, questo consente al paziente di consultarli e valutarne le singole competenze suddivise per aree.
La mia riflessione è la seguente, se ovviamente la medicina online non può sostituire quella tradizionale, se già da una visita fatta in carne ed ossa, è molto difficile capire la sintomatologia di un paziente, è pur vero che potrebbe essere una sorta di nuova frontiera della comunicazione tra paziente e medico.
Il sito si chiama hellohealth.com/patients, per chi volesse approfondire la conoscenza di questo network.
Pensate a quanti medici di base, potrebbero avere un contatto via mail con i propri pazienti e ridurre tempistiche di attesa e i costi

Revisione 2.0 dei comandamenti

Proprio l'altro giorno abbiamo parlato di Confession una particolare applicazione dello smartphone, che permetterebbe al credente, di poter fare una sorta di confessione elettronica dei propri peccati.
Il Pontefice, pur non sottovalutando l'importanza delle tecnologia, ha consigliato un uso intelligente e ponderato dei social network, adesso questa ultima rivoluzione tecnologica, rischia di mettere ancora più in difficoltà il Vaticano.
Questo perchè la sua approvazione, rischierebbe di mettere seriamente in crisi tutto l'impianto sul quale la struttura ecclesiastica si regge.
Infatti per chi non lo sapesse,il sacramento della confessione si regge su un delicato equilibrio tra dimensione divina e umana, nella quale è previsto che il credente abbia un intermediazioneario alla  propria confessione, attraverso la figura di un sacerdote.
Ovviamente negli Stati Uniti, la notizia è stata accolta in maniera favorevole, nella misura in cui, a detta di alcuni sacerdoti locali di cultura protestante, questa applicazione, consentirebbe al fedele di avvicinarsi maggiormente al sacramento della confessione.
La Chiesa si trova ancora una volta ad un bivio, deve fare i conti con il  fatto che, la cultura tecnologica e le rivoluzioni del web, stanno profondamente cambiando il modo di vedere i rapporti e il modo di relazionarsi delle persone, un mondo oramai che non può più essere ignorato.
Dall'altra parte, non può del tutto aderire alle nuove trasformazioni, soprattutto quando esse, tendono a sovvertire completamente l'impianto della fede sulla quale la Chiesa medesima, deve la sua sopravvivenza.
Sarà interessante vedere, nel corso degli anni futuri, come la struttura del clero, saprà adeguare i propri modelli di comunicazione con i credenti, alla luce delle continue rivoluzioni del web 2.0

venerdì 11 febbraio 2011

La rete, i software e il mondo dei bambini

Si parla sempre degli Stati Uniti, si parla sempre del fatto che sono all'avanguardia nelle tecnologie, perchè in fondo, se dobbiamo essere onesti con noi stessi, il mondo di internet lo hanno inventato loro.
Quando ho deciso di intitolare il mio blog italiana creatività, mi sono riferito a un talento che noi bistrattati italiani abbiamo, la capacità di reinventarci, quella voglia di metterci in gioco e un pizzico di fantasia italica.
Da questa mia considerazione nasce il post di oggi, infatti in Italia, è stato presentato il primo software per il controllo a distanza dei contenuti visionati dei bambini nella loro navigazione su internet.
Il genitore può essere avvisato in tempo reale, tramite un semplice cellulare, oppure tramite mail, dei siti che il bambino sta visionando.
In un mondo nel quale l'infanzia oramai nasce e cresce interfacciandosi alla rete e la rete medesima, contribuisce alla loro crescita, questo software può rappresentare un compromesso e una sorta di equilibrio, tra il controllo legato al web, e l'esigenza dei bambini di interagire con il mondo di internet.
In quel mare di informazioni e pagine che la rete rappresenta, ci sono tanti contenuti e informazioni non idonei al mondo dei bambini, cercare tramite uno specifico software di creare non una barriera, ma un filtro che rispetti il piccolo mondo dei bambini, mi sembra una cosa più che giusta.
Il software si chiama You Control

giovedì 10 febbraio 2011

Rete e phishing

Il phishing in termini informatici, è una sorta di attacco ai propri computer fatto da esperti del settore informatico e malfattori, il cui scopo è quello di sottrarci dati come utente e password relative magari a conti correnti o conti banco posta.
Facciamo un minimo di chiarezza sulle strategie utilizzate, tendenzialmente il modo più standard e classico, è quello dello spamming, ovvero per essere più chiaro, ognuno di noi è abituato a scaricare la posta dalla propria casella di posta elettronica.
Sicuramente a tutti è capitato e capita immagino tutti i giorni, di trovarsi la casella intasata di comunicazioni delle spiù disparate, la maggior parte sono messaggi di tipi pubblicitario che invitano l'utente tramite link specifici a recarsi su determinati siti.
La tecnica utilizzata in questo caso, è quella classica di inoltrare una mail avente delle caratteristiche di ufficialità, ad esempio una mail che sembra contenere il logo della notra banca o del banco posta nel quale si chiede di recarsi sul sito dell'istituto per fare un aggiornamento ai propri dati.
In realtà, è questo è capitato anche a me, se voi fate molta attenzione a questo link, potrete leggere all'interno di esso un indirizzo strano che non ha alcun riferimento al proprio istituto bancario.
Il consiglio che posso darvi, è di non recarvi mail sul link proposto nell'oggetto della mail, perchè si tratta di un tentativo di carpirvi dei dati.
La rete come ripeto spesso nei miei post, è un oceano meraviglioso in cui la persona può condividere parte del proprio mondo con gli altri, ma è anche lo specchio del mondo che ci circonda fuori.
Non bisogna essere degli esperti informatici, semplicemente degli utenti attenti.   

Hacker, sicurezza della rete e sua vulnerabilità

Proprio oggi, è stata pubblicata la notizia di un attacco di hacker di origine cinese a una serie di multinazionali nel settore petrolchimico.
Si dibatte spesso della sicurezza della rete, e questo è un tema con cui le aziende dovranno nei prossimi anni fare sempre di più i conti.
La cultura aziendale in termini di sicurezza non è ancora sufficientemenre sviluppata e attenta alla riservatezza dei documenti che vengono utilizzati nel lavoro quotidiano dei propri dipendenti.
Ogni giorno, nuovi attacchi di hacker sparsi in tutti gli angoli del mondo, ci lanciano un messaggio inquietante e preoccupante.
La rete per come noi la conosciamo, ha moltissime falle, e soprattutto quello che manca è una maggiore consapevolezza dell'utente medio nell'utilizzo delle tecnologie
Il mondo aziendale non dovrebbe preoccuparsi solo ed esclusivamente del fattore produttività dei propri dipendenti, ma dovrebbe investire risorse in termini di formazione, per spiegare quali sono i rischi legati soprattutto all'utilizzo della posta elettronica.
Infatti tra i vari modi per sottrarre informazioni molto riservate, uno utilizzato in questa particolare circostanza è stato il phishing, mail mandate ai dipendenti delle società in questione contenenenti link infetti tramite i quali è stato scaricato il virus sui  computer.

 

mercoledì 9 febbraio 2011

Internet e il suo lasciare tracce

L'Unione Europea, dibatte sul tema della sicurezza legato al web, puntando sul fatto che internet debba essere uno spazio più privato, quindi il problema non è solo la sicurezza della rete intesa come software tipo antivirus, ma anche il tema dell'infanzia che deve essere più tutelata.
Si parla di diritto di poter dimenticare le tracce, ovvero il dibattito si sta sviluppando sul fatto che Internet, è una sorta di biblioteca delle tracce, il sistema trattiente qualsiasi traccia che l'utente lascia nel fare le sue operazioni.
Non mi senbra che una cosa del genere sia di facile attuazione, infatti il bello della rete è proprio nel lasciare tracce, nel fare in modo che quello che l'utente fa attraverso la rete, rimanga nel sistema.
Conciliare la riservatezza delle informazioni che l'utente traccia, con il libero circolare delle informazioni, non sembra essere una cosa così facile.
Nel suo essere democratico, il web ha dato la possibilità di rendere visibile quello che nella vita di tutti i giorni può essere un anonimato di tante persone, i blog, i social network, danno la possibilità alle persone di condividere con altre, punti di vista, emozioni, immagini e tanto altro.
Il libero scambio di informazioni è proprio la forza di questo universo digitale, conciliare questo flusso continuo di dati con la giusta esigenza di riservatezza, è molto difficile, infatti una informazione messa in rete, diventa un patrimonio comune, non più il possesso di chi l'ha diffusa.  
 

Internet, l'open source e i cambiamenti

Una di quelle notizie che non mi stupisce assolutamente, ma che conferma un cambiamento positivo nella cultura aziendale.
L'open source, ovvero tutto quel mondo legato a internet in cui si possono reperire risorse in maniera gratuita sta crescendo, comincia a radicarsi anche nelle aziende, le quali strette dalla crisi economica, e con la necessità di trovare modi di ridurre i costi, si stanno affacciando a questo mondo.
Molti stanno seriamente pensando di abbandonare il software proprietario, quello per meglio capirci che richiede ogni volta che ti serve un applicativo o un software di un certo tipo, di dover acquistare licenze molto costose.
Ultimamente la suite da ufficio Open Office, sta lentamente e decisamente soppiantando l'utilizzo del pacchetto office tradizionale.
In primo luogo bisogna sottolinearne la facilità di utilizzo, la possibilità di salvare i documenti in un formato compatibile anche con suite da ufficio a pagamento, l'altro fattore da tenere in grande considerazione, è il fatto che queste risorse gratuite, hanno la possibilità di essere aggiornate con versioni più recenti sempre in maniera gratuita.
Ancora una volta il web ci viene in aiuto, ci dà la possibilità di reperire risorse in maniera gratuita, senza dover pagare costose licenze, il mondo dell'open source è decisamente in crescita.
Questo è sicuramente uno di quei fattori dei quali tutti noi possiamo trarre benefici.
Il bello di internet è proprio questo, è un oceano in continua evoluzione, ed è alla portata di tutti.


martedì 8 febbraio 2011

La sindrome di Peter Pan

Molti ancora oggi discutono sulla identità di noi italiani, perchè questo popolo per quanto piccolo come collocazione geografica, è veramente preda di diversità l'uno dall'altro.
Siamo come una barca in mezzo la mare, la nostra identità è sempre sospesa tra quello che dovremmo essere come popolo, quindi avere una forte identità nazionale, un orgoglio per la nostra nazione e le nostre origini, e soprattutto uno spirito più solidale tra di noi e quello che veramente siamo.
Invece siamo figli di una storia lontana fatta di piccoli paesi, di piccole realtà con ognuna un suo stile e un suo modo di vivere, come se dentro una grande cartina geografica, ci fossero tanti piccoli regni tra di loro neanche molto intercomunicanti.
Io vivo a Cologno Monzese, ma vi posso assicurare che basta fare pochi chilometri, per trovare magari una realtà completamente diversa e un modo anche diverso di vivere.
Il nostro estremo individualismo, è quello che ci ha sempre contraddistinto come popolo a sè, ancora oggi le cose stanno esattamente così.
Una cosa però ci è rimasta, lo dicono i film fatti sugli esami di maturità nel corso degli anni, quel rispecchiarci in quell'esame per tutti un pò uguale, il sentirlo veramente come un passaggio da un modo di vedere le cose un pò adolescenziale a un'età adulta. 
Lo ricordiamo tutti un pò nello stesso modo, il vero esame, il rito di iniziazione, questo è un modo di vedere, forse anche un mito che ci accomuna un pò tutti, ogni generazione per quanto esso possa essere cambiato, se lo ricorda.
Teniamoci stretti questo ricordo, perchè fa parte del nostro vedere una cosa in maniera uguale per tutti e sentirla come italiani.
Teniamoci questa piccola sindrome di Peter Pan, che ci aiuta però ogni tanto ad affrontare il domani, con un occhio a quel momento di passaggio ma anche di spensieratezza.

lunedì 7 febbraio 2011

Internet, delocalizzazione e tecnologie

Le dichiarazioni di Marchionne, su una possibile fusione tra Fiat e Chrysler e il possibile spostamento di una parte delle dirigenze e degli uffici magari a  Detroit, ha scatenato reazioni di grande inquietudine, sia da parte del governo che da parte della gente.
Ho intitolato il mio post, internet, delocalizzazione e tecnologie, perchè non c'è esempio più chiaro per far capire come le cose stanno mutando.
La rete, con il suo essere capillare, è stata la prima a dare il via a una rivoluzione che è in atto già da molto tempo ma che non stupisce ormai nessuno
Portiamo un esempio più chiaro, se io per lavoro devo comunicare con un ufficio estero, uso la modalità call conference, quindi con computer,linea adsl e relativa webcam, posso dialogare con l'altra parte del mondo, tradotto la tecnologia abbatte le distanze fisiche, rendendo non necessario il fatto che la collocazione fisica della mia azienda, debba essere in uno spazio geografico preciso.
Se io lavoro in modalità telelavoro, e gestisco il mio lavoro da casa, certamente al mio interlocutore, non interessa che la mia collocazione geografica sia in pieno centro a Milano, oppure io viva in un cascinale della Svizzera.
Lo stesso principio vale per le aziende, nel momento in cui il mercato cambia e muta continuamente, rendendo grigi e sottili quei confini e quelle certezze geografiche, l'azienda non è più un qualcosa che appartiene a uno specifico territorio geografico, perchè da tradizione, è nata in quel territorio.
Oramai siamo in un momento in cui, la stessa dirigenza, può subire una sorta di delocalizzazione, dovuta al fatto che gli equilibri interni alla azienza sono cambiati e essa diventa di respiro più internazionale.  
Questo è il cambiamento in atto, e chi di dovere farebbe bene a capirlo nei tempi giusti.

domenica 6 febbraio 2011

Il mito degli anni 80, voltiamo pagina

Ho 36 anni, faccio parte di quella generazione sospesa a metà, di quella generazione di uomini-bambini, che hanno vissuto con il prima, vedendo un mondo che andava in un certo modo, e si trovano oggi a fare i conti con una realtà completamente diversa.
La mattina quando con la macchina mi reco alla fermata di Cologno Sud, accendo la radio e molte volte le mie orecchie sono invase dalla musica degli anni 80, periodo ormai lontano da noi, periodo che ancora oggi, nell'immaginario di molte persone è associato al periodo d'oro.
Il mondo era bello, l'economia andava a gonfie vele e Milano era la terra delle possibilità, in quel periodo se un laureato come me, uguale a tanti altri, veniva qua in cerca d fortuna, e si " rimboccava le maniche", come dicono sempre i miei genitori, la fortuna ti sorrideva.
Se vi capita di mettervi a parlare con molte persone, ti dicono che in quel periodo, il lavoro non era difficile da trovare, anzi trovavi lavoro, cambiavi lavoro, e cambiavi lavoro per guadagnare di più.
Questi erano gli anni 80, me li ricordo poco a dire la verità, perchè in quel periodo ero piccolo, vivevo la mia età abbastanza spensierato e i problemi del mondo del lavoro erano per me lontani.
Sono venuto a Milano nel 2005, uno de tanti " terroni" in cerca di fortuna, il mio periodo ha coinciso con un cambiamento radicale nella realtà di questa città, da subito le cose mi sono accorto che erano profondamente cambiate, il mondo del lavoro, i servizi, quel mito che nella mia mente era questa città, si è sgretolato provando sulla mia pelle una realtà cambiata.
Ma dietro a quello che uno può trovare, mi sono accorto che non si può tornare indietro, quello che è stato è dietro di noi, davanti abbiamo solo quello che saremo, sforziamoci di andare avanti e voltare pagina.





La sindrome del perseguitato

Tira un'aria strana in Italia da un pò di tempo a questa parte, dalle notizie che sentiamo dai giornali, dalle chiacchiere della gente e dai commenti che senti per la strada, questo mescolarsi di vita pubblica di alcuni personaggi molto in alto, suscita reazione completamente opposte. L'altro giorno ero a Cologno Monzese, a riempire le mie bottiglie d'acqua dall'acquedotto pubblico, in fila come tanti pazienti cittadini che nei salti mortali dell'arrivare a fine mese, cercano come me tutte le strategie per fare in modo di far quadrare quel magro bilancio che oramai gli stipendi ci consentono.
Premetto che quando esco a sbrigare questo tipo di commissioni, non è mia abitudine parlare con la gente che non conosco, ma la discussione è nata per caso, ero lì a riempire la mia bottiglia d'acqua e questo signore si avvicina e comincia a parlare rivolgendosi a me.
Inizia lamentandosi di come la vita sia diventata difficile da un punto di vista economico e mi racconta di come gli anni 80, siano stati un periodo magico, lui guadagnava tanto, addirittura faceva tre mestieri alla volta.
Parlando di queste difficoltà che oggi accompagnano la nostra vita, si è cominciato a parlare di politica e degli scandali e scandaletti che occupano le prime pagine dei giornali.
Parlandone insieme, siamo arrivati entrambi a dire che effettivamente i giornali sembrano essersi dimenticati dei problemi della gente, per occuparsi della vita pubblica dei personaggi politici, dei loro vari scandali, come se non ci fosse oramai più interesse a risolvere i problemi veri.
Quando però abbiamo parlato della vita pubblica dei personaggi della politica, lui mi ha detto che non gli importava, l'importante era cercare di risolvere i problemi del paese.
Sinceramente io non condivido questa opinione, perchè un personaggio pubblico possa essere d'esempio, non dovrebbe cercare anche di avere un comportamento più che corretto anche nella sua vita privata?
Infatti mi sembra di vedere nel comportamento di certi nostri politici, la filosofia della sindrome del perseguitato.
Come se il messaggio fosse di perfetta estraneità a tutto e fosse colpa del mondo, sempre pronto a puntare il dito e accusare. 

Assange, vittima o carnefice?

Il fondatore di Wikileaks, promette nelle prossime settimane, di rivelare nuovi dossier scottanti che riguarderebbero l'Italia e in modo particolare il nostro presidente del consiglio. Mi sono chiesto spesso se questo personaggio, criticato dai più come mistificatore e accusato di reati sgradevoli come la pedofilia, non sia invece nel giusto, e non sia sottoposto a una campagna diffamatoria legata al fatto di far passare in secondo piano, le cose che rivela tramite il proprio sito.
Ancora una volta si cita il nostro presidente del consiglio e si mette bene in evidenza come non ci sia assolutamente una continuità tra la propria vita pubblica e quella privata.
Secondo quanto detto da Assange, ci sarebbero episodi evidenti di corruzione messi in campo dal presidente del consiglio nell'ambito della politica italiana.
Si parla poi di pressioni da parte degli Stati Uniti, messi in campo per evitare che il sito abbia ancora finanziamenti e in questo modo non possa andare avanti.
Sentendo queste notizie in questi giorni, la domanda che mi sorge spontanea è se per caso questi dossier citati non abbiano effettivamente un fondamento di verità, e non ci sia in atto una campagna di disinformazione  relativa a questo personaggio, messa in atto volutamente, per fare in modo tale che i documenti da lui pubblicati, non abbiano alcun peso nelle reazioni dell'opinione pubblica.
Non è la prima volta che nella mia vita vedo accadere episodi del genere, e soprattutto quello che ci dovremmo chiedere e domandare è quali sono le fonti reperite da questo personaggio per pubblicare questi documenti e il grado di attendibilità che essi hanno.  
Nel frattempo comunque, ringrazio come sempre il web, che oggi come oggi è lo strumento più potente di diffusione delle notizie e che forse la zona più franca e libera.

sabato 5 febbraio 2011

Nokia, italiani e tecnologia

Uno studio di marketing condotto dalla Nokia, evidenzia la crescita della dipendenza delle persone dalle tecnologie degli smartphone.
La ricerca è stata più condotta in più di dieci paesi al mondo, e ha messo in evidenza il fatto che oramai l'utilizzo deli smartphone, è diventato di uso comune, sicuramente questo utilizzo massiccio è anche dovuto al fatto che la comodità è innegabile.
Ognuno di noi, può recarsi in qualsiasi luogo del mondo e rimanere collegato a tutti gli altri attraverso le varie applicazioni presenti al'interno.
Come sempre a farla da padrone, sono quelle applicazioni collegate ai social network, oramai è di uso comune poter con il proprio smartphone, collegarsi a facebook e comunicare con la rete di amici e conoscenti sparsi da tutte le parti.
Molti dei possessori di questi smartphone, sono convinti del fatto che le applicazioni presenti all'interno dei loro smartphone, semplifichino sia la vita lavorativa che quella privata, il loro utilizzo è poi collegato non solo a caratteristiche soggettive, ma anche legati ad attitudini nazionali.
In Italia, pare che a farla da padrone, sono quelle legate alle guide turistiche per i viaggi.
Ma a parte le statistiche, l'osservazione della realtà, può farci rilevare queste peculiarità tipicamente italiane, alla mattina basta guardare la gente in metropolitana, per vedere come gli smartphone e le loro applicazioni trovano il loro utilizzo.
Io ho notato recandomi a lavorare, che molte persone utilizzano applicazioni legate al gioco, per far passare quel tempo fisico che ti porta su luogo di lavoro, altri si collegano a Facebook per scaricare i messaggi e leggere le cose scritte in bacheca dai loro conoscenti.
Il lato positivo è il fatto che la comunicazione, ha trovato altri canali e forme espressive nuove, e di questo dobbiamo ringraziare la tecnologia.

venerdì 4 febbraio 2011

IPhone mistico

Alcune volte penso che se avessimo la follia degli americani per quanto riguarda le applicazioni tecnologiche e i suoi utilizzi, il nostro paese sarebbe al primo posto come livello di produttività e innovazione.
Spesso ho parlato degli Stati Uniti, per chi legge i miei post volevo specificare che non sono amante della mentalità americana, per certi versi folle e molte volte troppo superficiale e facilona.
Tuttavia gli dobbiamo riconoscere un talento, la follia che è insita nella loro mentalità, è anche il motore di un mondo pronto a cogliere ogni novità e a trasformarla in una idea vincente.
In Italia invece c'è una mentalità completamente diversa, questa mentalità parte dal presupposto che una novità sia il collega a provarla, l'amico, il conoscente, il nostro motto è in ogni caso la diffidenza a priori per tutto quello che è nuovo, dobbiamo sempre vedere che qualcuno prima di noi ci è passato per pensare che sia una cosa valutabile.
Attenzione non è che le novità non piacciano anche a noi, ma il problema italiano è quello di pensare subito che magari quella certa novità, sia adottata per lucrare sulla ingenuità degli altri,  ricordiamoci sempre che la mentalità fregona fa parte del nostro essere italiani.
In America, si sono inventati la confessione tramite iPhone, in poche parole il fedele, si fa una sorta d'esame di coscienza preparatorio al momento vero e proprio nel quale farà il suo ingresso in chiesa. 
Sembra una idea folle, una idea ai nostri occhi insensata, ma non è poi così illogica, potrebbe essere un modo come un altro per avvicinare i fedeli alla chiesa, utilizzando gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione.
Una lezione in questa idea c'è, molte volte pensare fuori dagli schemi, aiuta a trovare soluzioni creative a problemi che non sembrano averne.
Pensiamoci ogni tanto, perchè l'intelligenza creativa è quello che serve a tutti noi, per uscire da situazioni che sembrano troppo difficili da gestire.

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