Sapere la storia dei browser, vuol dire innanzitutto, portarsi a casa un pezzo della rete, addentrarsi nella conoscenza del mondo web, essere un navigatore informato.
Il web è una rete di informazioni complessa come le sinapsi del cervello (i collegamenti tra i vari neuroni), solo che parliamo non di neuroni ma di link, di collegamenti che portano da un punto ad un altro di quel mondo vasto che è il web.
Miliardi di pagine con contenuti di vario genere, siti di e-commerce, di informazione e di news.
In questo universo vasto, noi ci muoviamo con tranquillità, sapendo che il mondo virtuale, specchio di un mondo reale, è lì pronto ad accoglierci con tutti i suoi sussulti e movimenti vari.
Un post al giorno, è l'obiettivo che mi sono posto, per mettere a conoscenza il navigatore medio come me, della storia dei browser, quei software che, come scritto in precedenza, ci consentono un collegamento diretto al mondo del web.
Questa sera parliamo di Amaya, un browser web open source, sviluppato addirittura all'inizio degli anni 80.
Non parliamo del classico browser tipo il conosciutissimo Internet Explorer, ma di un progetto open source un pochino più complesso, infatti al suo interno, sono presenti una serie di funzioni aggiuntive che vanno oltre, quella classica da noi tutti conosciuta, navigare all'interno della rete.
L'interfaccia, si presenta come classica, ma le icone presenti all'interno, sono graficamente accattivanti.
Al suo interno, è possibile allegare grafici e utilizzare funzioni matematiche.
Abbiamo parlato di un piccolo pezzo della storia di internet, ne affronteremo ovviamente altri.
Buona navigazione a tutti
domenica 27 marzo 2011
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