Premetto di non essere un amante appassionato di Facebook, forse è un limite mio, non fraintendetemi, ho creato anche io un profilo su Facebook, c'è la mia data di nascita, le informazioni relative alla mia vita professionale e altri dettagli più o meno importanti.
Molte volte si apre un profilo su Facebook per puro edonismo, tradotto siamo vanitosi, ci piace pensare che il nostro profilo possa essere pubblico, gli amici ci possano scrivere e mandare messaggi, possiamo condividere foto e altro materiale.
Una cosa più interessante relativa al social network, è la logica dei gruppi al suo interno, i gruppi è una applicazione all'interno del proprio profilo, ti consente di creare letteralmente un gruppo a cui possono aderire tuoi amici o conoscenti dei tuoi amici, per condividere magari interessi e passioni comuni.
Andando sul proprio profilo, nella parte alta è presente tipo un motore di ricerca, digitando ad esempio la parola Internet, vengono reperiti una serie di gruppi o siti legati magari al mondo delle tecnologie.
I gruppi servono per avere maggiore visibilità alle proprie attività, per condividere con altri utenti percorsi comuni.
L'altra sera andando sul mio profilo, ho aperto la chat di Facebook e mi sono messo in contatto con una persona che aveva accettato la mia richiesta di amicizia perchè appartenente un un gruppo al quale siamo entrambi iscritti.
Per la prima volta ho capito la potenza del social network, una persona che a tutti gli effetti non conoscevo e con la quale non avevo mai avuto scambi, ha avuto con me una conversazione piacevole, uno scambio di opinioni sulla vita, sulla realtà, sul lavoro.
Si è creato tra lui e me uno scambio, uno scambio spontaneo non mediato dal sospetto o dalla diffidenza, il potere dello scambio affidato a un social network, uno strumento della tecnologia che abbatte le barriere sociali del non conoscersi.
giovedì 3 marzo 2011
Facebook, la cultura del social network crea scambi
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