domenica 6 febbraio 2011

La sindrome del perseguitato

Tira un'aria strana in Italia da un pò di tempo a questa parte, dalle notizie che sentiamo dai giornali, dalle chiacchiere della gente e dai commenti che senti per la strada, questo mescolarsi di vita pubblica di alcuni personaggi molto in alto, suscita reazione completamente opposte. L'altro giorno ero a Cologno Monzese, a riempire le mie bottiglie d'acqua dall'acquedotto pubblico, in fila come tanti pazienti cittadini che nei salti mortali dell'arrivare a fine mese, cercano come me tutte le strategie per fare in modo di far quadrare quel magro bilancio che oramai gli stipendi ci consentono.
Premetto che quando esco a sbrigare questo tipo di commissioni, non è mia abitudine parlare con la gente che non conosco, ma la discussione è nata per caso, ero lì a riempire la mia bottiglia d'acqua e questo signore si avvicina e comincia a parlare rivolgendosi a me.
Inizia lamentandosi di come la vita sia diventata difficile da un punto di vista economico e mi racconta di come gli anni 80, siano stati un periodo magico, lui guadagnava tanto, addirittura faceva tre mestieri alla volta.
Parlando di queste difficoltà che oggi accompagnano la nostra vita, si è cominciato a parlare di politica e degli scandali e scandaletti che occupano le prime pagine dei giornali.
Parlandone insieme, siamo arrivati entrambi a dire che effettivamente i giornali sembrano essersi dimenticati dei problemi della gente, per occuparsi della vita pubblica dei personaggi politici, dei loro vari scandali, come se non ci fosse oramai più interesse a risolvere i problemi veri.
Quando però abbiamo parlato della vita pubblica dei personaggi della politica, lui mi ha detto che non gli importava, l'importante era cercare di risolvere i problemi del paese.
Sinceramente io non condivido questa opinione, perchè un personaggio pubblico possa essere d'esempio, non dovrebbe cercare anche di avere un comportamento più che corretto anche nella sua vita privata?
Infatti mi sembra di vedere nel comportamento di certi nostri politici, la filosofia della sindrome del perseguitato.
Come se il messaggio fosse di perfetta estraneità a tutto e fosse colpa del mondo, sempre pronto a puntare il dito e accusare. 

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