L'Unione Europea, dibatte sul tema della sicurezza legato al web, puntando sul fatto che internet debba essere uno spazio più privato, quindi il problema non è solo la sicurezza della rete intesa come software tipo antivirus, ma anche il tema dell'infanzia che deve essere più tutelata.
Si parla di diritto di poter dimenticare le tracce, ovvero il dibattito si sta sviluppando sul fatto che Internet, è una sorta di biblioteca delle tracce, il sistema trattiente qualsiasi traccia che l'utente lascia nel fare le sue operazioni.
Non mi senbra che una cosa del genere sia di facile attuazione, infatti il bello della rete è proprio nel lasciare tracce, nel fare in modo che quello che l'utente fa attraverso la rete, rimanga nel sistema.
Conciliare la riservatezza delle informazioni che l'utente traccia, con il libero circolare delle informazioni, non sembra essere una cosa così facile.
Nel suo essere democratico, il web ha dato la possibilità di rendere visibile quello che nella vita di tutti i giorni può essere un anonimato di tante persone, i blog, i social network, danno la possibilità alle persone di condividere con altre, punti di vista, emozioni, immagini e tanto altro.
Il libero scambio di informazioni è proprio la forza di questo universo digitale, conciliare questo flusso continuo di dati con la giusta esigenza di riservatezza, è molto difficile, infatti una informazione messa in rete, diventa un patrimonio comune, non più il possesso di chi l'ha diffusa.
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