Io non sono un blogger che trova fonti dai giornali o da altre cose lette su internet, le mie fonti sono la gente, le persone comuni come me, gli scambi di pensieri e perplessità tra colleghi, insomma il quotidiano della gente, una fonte inesauribile di informazioni, di spunti, di riflessioni.
Prima di coricarmi, volevo scrivere un post con una riflessione che molte volte ho fatto parlandone un pò in tutti gli ambienti che fanno parte della mia vita.
Penso capiti frequentemente ad ognuno di noi, di leggere numerosi articoli di giornale che parlano di disoccupazione giovanile, le statistiche dicono che il tasso di disoccupazione tra i giovani nella fascia d'età compresa tra i 17 e 24 anni è arrivata al 28 per cento.
Non metto in dubbio che queste statistiche siano sicuramente attendibili, ma sinceramente quello che a me in queste statistiche ha sempre notevolmente irritato, è il fatto che semplificano una realtà piuttosto complessa.
Tutta la realtà italiana è fatta di innumerevoli sfaccettature,di aspetti diversi tra di loro, ma collegati da un filo conduttore comune, la fatica che le persone fanno a trovare un lavoro, a mantenerlo.
Il problema che spesso ho riscontrato nei giornali e nei giornalisti, è il completo disinteresse per un tema se vogliamo ancora più complesso, la ricollocazione di tutte quelle persone comprese nella fascia d'età tra i 40 e i 60 anni.
Sembra un popolo di invisibili, una popolo di persone che vive ogni giorno la fatica di provare a ricollocarsi, ma non ha alcun tipo di aiuto, un esercito silenzioso ignorato che chiede però aiuto.
Strano che non se ne parli, è un tema che coinvolge tutti, perchè la fascia dei giovani, un giorno sarà meno giovane ed entrerà a titolo di merito in questo arco temporale. Nel mio lavoro, io ho 36 anni e lavoro in un call center, ho un collega interinale che possiamo definire giovane, ha 35 anni.
Non si sposa perchè sia lui che la sua ragazza vivono situazioni lavorative di precariato.
Io penso che queste cose dovrebbero far riflettere tutti, in modo particolare chi con una penna e un foglio, può rendere più visibile a tutti questo problema.
domenica 30 gennaio 2011
La bassa natalità del nostro paese
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